sabato 8 agosto 2015

The Truth About Mother Goose



Anno 1957

fonte: la tana del sollazzo
Nel 1957 escono solo due produzioni animate nelle sale, The Story of Anyburg USA di soli dieci minuti e questo The Truth About Mother Goose che con i suoi quasi quindici minuti di durata segna una svolta nella filmografia Disney, che sarà votata d'ora in poi alle featurette piuttosto che ai cortometraggi. Già sperimentato felicemente con Ben and Me e con i segmenti più lunghi dei film a episodi, questo formato diventerà preponderante, anche se per il momento viene utilizzato con cautela: questo e gli mediometraggi (featurettes) che seguiranno si potranno considerare tali solo convenzionalmente ed esclusivamente in ambito disneyano dal momento che la loro durata spazia tra i dieci e i venti minuti. La differenza tra un corto e un mediometraggio è molto labile e soggetta ad opinioni: nessuna meraviglia che nelle raccolte questa distinzione spesso e volentieri non sussista, come dimostrato dal Treasure Disney Rarities che accumuna gli Special Cartoon alle featurette. Lo scopo della featurette è fare luce sulla verità storica che sta dietro alle rime di Mamma Oca, corpus che Walt Disney da bravo americano aveva già più volte esplorato nell'ambito delle Silly Symphonies, selezionandone tre e spiegandone una per una l'origine. Un concezione episodica a un po' frammentaria dunque, ma il mix è ben riuscito anche perché le tre "lezioni" sono messe in ordine di lunghezza crescente e la resa è buona: si analizza prima Little Jack Horner spiegando che la filastrocca fa riferimento ad un servitore del re che era riuscito a rubare un piccolo tesoro nascosto in una torta riservata al suo sire, si passa poi a Mary, Mary Quite Contrary rivelando trattarsi di Maria Stuarda di Scozia e raccontandone la vita un po' dissoluta e per finire si narra la storia di London Bridge is Falling Down, la progressiva decadenza del ponte di Londra, presa in giro dai londinesi. La prima cosa che si nota in tutto questo è che si sta intraprendendo una direzione diversa, stilisticamente parlando, l'animazione ridotta non è facilona come in Melody o in Jack and Old Mac ma ha un suo perché, e i virtuosismi non mancano, come nella scena del re che cerca nella torta la sorpresa, in cui si muovono solo la testa e le braccia, o nella successione di amanti di Maria Stuarda narrata attraverso intriganti silhouette. Sembra una prova generale in piccolo di quello stile che verrà sperimentato in larga scala ne La Bella Addormentata nel Bosco da quello stesso Eyvind Earle, da un bel po' attivo nei corti. Se gli sfondi e le animazioni preludono a quelle dell'ultima grande fiaba di Walt Disney, altri aspetti forniscono un simpatico teaser di ciò che arriverà poi durante tutto il decennio seguente, quando la tecnica xerox permetterà all'animazione di tornare a fiorire: si tratta di alcuni volti caricaturali, della presenza ormai fissa di Bruns a firmare la colonna sonora, di Bill Peet alla storia e di Wolfgang Reitherman alla regia e soprattutto della scena del torneo medioevale che verrà presa di peso e inserita anche ne La Spada nella Roccia. Molto interessante sia stilisticamente che contenutisticamente, il cartone animato paga solo il fio del suo breve respiro che non può, a causa della sua natura episodica, dipanarsi a dovere come invece era accaduto in Ben and Me.




Pubblicato in:
DVD mancante - Walt Disney Treasures - Disney Rarities

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