martedì 11 agosto 2015

Basil l'Investigatopo (The Great Mouse Detective)



Anno 1986
26° lungometraggio Disney

Fonte: Disney Compendium

Nei primi anni 80 la Disney Company stava andando incontro ad alcuni forti sconvolgimenti. Durante la lavorazione di The Fox and the Hound (1981) la vecchia guardia di animatori Disney aveva lasciato lo studio, affidando il futuro dell'animazione nelle mani di un gruppo di nuovi promettenti artisti. Il successivo Taron e la Pentola Magica (1985) sarebbe stato dunque il primo film realizzato in autonomia da questo nuovo team, ma i problemi derivati dall'inesperienza si stavano facendo sentire, compromettendo parzialmente il risultato finale. Fu a quel punto che due animatori lasciarono il progetto e iniziarono a sviluppare per conto loro un film completamente diverso, basato sulla serie di libri scritta da Eve Titus Basil of Baker Street. Quei due animatori erano John Musker e Ron Clements, che in futuro avrebbero diretto alcuni dei più importanti film del rinascimento disneyano. Ad assisterli nella regia di questo nuovo film i due avrebbero trovato Dave Michener e il veterano Burny Mattinson.
I libri di Eve Titus si focalizzavano sulle avventure investigative del topo Basil, sorta di proiezione animale di Sherlock Holmes, col quale condivideva la stessa abitazione a Baker Street, in un improbabile dietro le quinte del mondo creato da Arthur Conan Doyle. Il nome Basil era ispirato a quello dell'attore Basil Rathbone che aveva interpretato Sherlock Holmes in svariati film. La Londra Vittoriana di Basil era dunque abitata da una sottocomunità di topi semiantropomorfi in grado di condurre le proprie esistenze in maniera del tutto complementare alla società umana. (...)

La vicenda di Basil l'Investigatopo riprende chiaramente alcuni stilemi della narrativa poliziesca e investigativa. Il film si apre con il rapimento del giocattolaio Hiram Flaversham, ad opera del diabolico Professor Rattigan, intenzionato ad usare le sue abilità per dare vita a un piano che possa assicurargli il dominio dell'Inghilterra. L'indagine verrà ovviamente portata avanti dall'istrionico Basil, il quale agirà su incarico della figlia di Flaversham, la topina Olivia, rimasta sola al mondo. Sarà attraverso il punto di vista della piccola Olivia e del tenero Dr. Topson, improvvisatosi assistente di Basil, che verrà narrato il caso, assicurando allo spettatore una connessione emotiva con l'intera vicenda. The Great Mouse Detective è infatti un film poliziesco quanto Mulan un film di guerra. Il film si sbilancia verso un genere preciso solo in apparenza: l'obiettivo è infatti immergere lo spettatore nelle nebbiose e misteriose atmosfere londinesi, mantenendo però saldamente la struttura dei migliori classici disneyani, da sempre ancorati ad uno schema narrativo collaudato e vincente.
Il pregio maggiore del lungometraggio è però l'ottimo lavoro fatto sul cast. Taron e la Pentola Magica era purtroppo attanagliato da un problema molto grosso, dovuto probabilmente all'inesperienza degli animatori: i suoi protagonisti non erano simpatici. La recitazione di Taron, della principessa Ailin e del menestrello Sospirello era artefatta e ridondante, incapace di connettersi allo spettatore. Basil l'Investigatopo risolve completamente il problema. Topson, Hiram e Olivia si rivelano personaggi molto caldi, mentre il villain Rattigan è dotato di una straordinaria presenza scenica. A spiccare su tutti è però l'incontenibile Basil, uno dei pochi esempi di protagonista/caratterista, capace di portare avanti sia la storia principale sia il sottobosco umoristico, fatto di gag e tormentoni. Intelligentissimo, egocentrico fino a sfiorare il ridicolo, ma soprattutto simpatico, Basil regge da solo la scena, riuscendo a far da mattatore e allo stesso tempo a rubare persino il ruolo di spalla a Topson. Un personaggio tanto carico di energia non può fare a meno di ricordare alcuni suoi consimili della narrativa britannica, dallo stesso Holmes al protagonista del serial televisivo Doctor Who.
(...)

Gli anni 80 non sono un periodo particolarmente felice per la musica disneyana. Dopo l'abbandono dei fratelli Sherman avvenuto nel decennio precedente, nessuno è ancora riuscito a colmare il loro vuoto creativo. Ci riusciranno anni dopo solo Alan Menken e Howard Ashman, ma nel frattempo l'animazione Disney impara a fare a meno delle canzoni (Taron e la Pentola Magica) o a ridurle ai minimi termini, come accaduto in Red & Toby Nemiciamici. Non fa eccezione Basil l'Investigatopo: a fronte di una partitura strumentale davvero accattivante scritta dal grande Henry Mancini, capace di immergere perfettamente nelle atmosfere londinesi, il film contiene solamente tre canzoni.
  • The World's Greatest Criminal Mind - Si tratta della sequenza musicale con cui il Professor Rattigan si presenta al pubblico. È un inno alla grandezza del suo ingegno, caratterizzata da una melodia assolutamente accattivante e un testo molto arguto. È anche l'unica canzone del trittico ad allinearsi alla classica tradizione musical, mentre le altre due verranno “giustificate” narrativamente. Il brano è scritto dallo stesso Mancini, e descrive in maniera davvero ottima il villain del film rendendolo interessante e sopra le righe. È memorabile il momento in cui la canzone si interrompe e Rattigan dà in pasto alla sua gatta Lucrezia il povero sgherro ubriaco, reo di averlo chiamato “ratto”.
  • Let Me Be Good To You - Scritto e cantato dalla cantante Melissa Manchester, questo brano accompagna la sequenza in cui Basil e Topson si infiltrano all'interno del locale malfamato, cercando Rattigan. Non si tratta della tipica canzone da musical di Broadway, ma di un numero musicale intradiegetico, eseguito sul palcoscenico da una topolina soubrette. Inizialmente dolce e lenta, la canzone entra nel vivo solo nella sua seconda parte, rivelando con una certa ironia la natura esuberante delle ballerine di malaffare che frequentano il bar.
  • Goodbye So Soon - Il terzo e ultimo brano è scritto ancora una volta da Mancini, e altro non è che la beffarda canzone che Rattigan in persona incide su un disco collegato ad una trappola mortale. Il meccanismo umoristico si basa sul capovolgimento che vede il testo riferirsi in modo laconico e melenso alla fine di una storia d'amore, quando in realtà l'addio è tutto per Basil, che Rattigan sta per sopprimere senza sporcarsi le mani. L'ironia della sequenza è ovviamente graffiante, e il tutto trova il suo culmine quando il giradischi smette di suonare e a Basil non rimarrà che cercare di disinnescare la trappola affidandosi unicamente alla sua mente superiore. Una scena tanto irriverente è la perfetta cartina tornasole dei progressi compiuti dal nuovo team nell'arte dell'animazione, e di come ci si sia lasciati alle spalle certe ingenuità viste in Red & Toby Nemiciamici e Taron e la Pentola Magica. (...)


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DVD - Basil l'Investigatopo
VHS - Basil l'Investigatopo

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