venerdì 28 settembre 2012
Le Avventure di Winnie the Pooh (The Many Adventures of Winnie the Pooh)
Anno 1977
22° lungometraggio Walt Disney Animation
fonte: la tana del sollazzo
Winnie The Pooh è attualmente il principale personaggio Disney. Gran parte del merchandising che viene sfornato dalla casa del Topo riguarda proprio l'orsacchiotto di pezza. I bambini lo conoscono grazie ai mille cd-rom o giochi col suo logo, gli adolescenti lo conoscono come l'orsacchiotto travestito che si attacca al cellulare e i genitori ne donano i gadget ai figli con una certa aria di sufficienza. Pochi però sanno da dove il fenomeno Winnie Pooh è partito.
Winnie the Pooh è l'ultimo personaggio creato da Walt prima di morire e rappresenta il congedo definitivo dal mondo dell'infanzia. Winnie Pooh era infatti l'orsacchiotto di peluche con cui giocava il piccolo Christopher Robin, figlio dello scrittore Milne. Il papà, per fargli un regalo, mise per iscritto le avventure immaginarie che il piccolo viveva in compagnia dei suoi pupazzi, creando un mondo particolare, il Bosco dei 100 Acri, in cui ogni suo peluche abitava e su cui sorgeva l'albero/casa di Christopher, portale che collegava questo mondo immaginario alla sua ben concreta cameretta. Questi racconti furono poi raccolti in due volumi, illustrati dal tratto sporco e "artisticamente approssimativo" del disegnatore Shepard, il cui stile ben si sarebbe adattato al feeling ruvido della tecnica xerografica, da poco inventata. Walt rimase rapito dall'umoristica trasposizione del linguaggio infantile, dai numerosi giochi di parole presenti nei libri e dal semplice modo di ragionare dei personaggi di MIlne, animali adulti i cui comportamenti però tradivano il loro essere animati dalla mente di un bambino.
Le Avventure di Winnie the Pooh, uscito nel 1977, è il ventiduesimo Classico Disney, nonchè la più grande eccezione della storia delle classificazioni filmografiche: è infatti un lungometraggio fittizio, composto in realtà dal montaggio dei tre mediometraggi sull'orsetto usciti nel corso del precedente decennio. Quel che basta per togliere ad un simile prodotto il rango di film a episodi e a donargli la becera etichetta di compilation di materiale già edito. E invece non solo Le Avventure di Winnie the Pooh è stato distribuito nei cinema americani, ma è stato addirittura accolto tra i "figli legittimi" dei Walt Disney Animation Studios, nella famigerata lista dei Classici Canonici. Il perchè di questa insolita scelta viene spiegato nel making of presente nel dvd del venticinquesmo anniversario del film: Walt aveva concepito il progetto Winnie Pooh come unitario. Il Classico avrebbe dovuto contenere i migliori episodi raccontati nei libri, mantendendo intatta l'impostazione libresca negli stacchi tra una scena e l'altra e non modificando per niente il character design di Shepard. Walt si era reso conto ben presto però che proporre un film a episodi su dei personaggi completamente sconosciuti al grande pubblico e per giunta inseriti in un contesto così poco universale, quello della prima infanzia, avrebbe potuto essere una mossa avventata. Decise così di produrre il lungometraggio "a rate", facendone uscire una alla volta le componenti per abituare gradualmente gli spettatori al mondo di Milne, con l'intenzione di ricongiungerle solo dopo un po' di anni, a progetto ultimato. Purtroppo morì l'anno dopo l'uscita del primo dei tre mediometraggi e non riuscì mai a vedere il progetto compiuto. Ma gli artisti coinvolti, per onorare la memoria di Walt, decisero di continuare il progetto così come era stato impostato, riunendo il materiale nel montaggio definitivo del 1977, e favorendo così l'ingresso di Pooh nella famigerata lista dei Classici (anche se i maligni sostengono che sia stato fatto questo favoritismo solo per far risultare Taron e la Pentola Magica venticinquesimo).
Winnie Pooh Orsetto Ghiottone o Winnie Pooh e l'Albero del Miele (Winnie the Pooh and The Honey Tree) 1966
Prodotto nel fiore degli anni '60, introduce alla perfezione lo spettatore nel Bosco dei Cento Acri, dapprima con una sequenza live-action che mostra la cameretta di Christopher Robin coi corrispettivi reali dei personaggi del cartone, e poi facendo entrare fisicamente lo spettatore nel libro di Milne. Ecco quindi la mappa tratteggiata da Shepard, riprodotta fedelissimamente dagli animatori Disney, prendere vita per presentare uno ad uno i personaggi. La canzone introduttiva Winnie the Pooh ritornerà poi nelle introduzioni degli altri mediometraggi ma verrà nel film proposta solo una volta, la prima, collegando con interstitials (ma senza tagliare nessuna animazione) i due mediometraggi successivi. Winnie Pooh e l'Albero del Miele è a sua volta un mediometraggio a episodi, e racconta (con uno stacco abbastanza netto) due capitoli del libro originale. La prima parte è alquanto infantile e vede Winnie Pooh impegnato a procurarsi del miele: abbondano le canzoncine/filastrocca rielaborazioni dei versetti presenti nel libro e qui musicati dai fratelli Sherman, capisaldi della musica Disney anni '60 e '70: Up, Down, Touch the Ground, Rumbly in my Tumbly, Little Black Raincloud sono sciocche canzoncine, parto della sciocca mente di un orsetto sciocco, come recita il celebre tormentone inaugurato da Christopher Robin. Durante la prima metà oltre al protagonista appaiono Christoher Robin, Uffa, Ih-Oh, Kanga e Roo. E' assente invece Tappo, che apparirà nella seconda, esilarante parte in cui Pooh rimane incastrato nell'uscita della sua tana. Anche De Castor, personaggio destinato a una grande fortuna nella serie tv per poi venir del tutto accantonato nei sequel ufficiali dei Toon Studios, fa alcune apparizioni. Il mediometraggio si chiude con la corale Heave-ho!.
Troppo Vento per Winnie Pooh (Winnie The Pooh and the Blustery Day) 1968
Due anni dopo esce la seconda parte, in assoluto la migliore, la cui morbidezza delle animazioni e il processo Xerox usato in maniera assai carezzevole la rendono meritevole dell'Oscar come miglior corto animato. Anche questa featurette è divisa in due parti distinte: la prima racconta di una giornata molto ventosa e introduce il personaggio di Pimpi mentre la seconda, incentrata sulla nottata molto piovosa, presenta agli spettatori il personaggio più istrionico del gruppo: Tigro.
La musica è sempre dei fratelli Sherman, che firmano una nuova filastrocca sciocca di Pooh, Blustery Day, collocata all'inizio ma sopratutto le splendide The Wonderful Thing About Tiggers, che verrà ripresa in versione estesa per il lungometraggio T come Tigro, e Heffalumps and Woozles. Quest'ultima è una stupenda sequenza onirica, l'incubo di Pooh, che ricorda molto da vicino la Pink Elephants on Parade di Dumbo. La trasfigurazione infantile, verbale e visiva, dell'elefante e della donnola sono uno dei particolari più interessanti e allo stesso tempo meno sfruttati del libro. La sequenza aiuta così a tingere di dark (pur nei limiti del possibile) il mondo di Pooh, dando così corpo anche a una delle componenti meno celebrate dell'essere piccoli: l'angoscia.
Ma dopo l'ora più buia della notte viene l'umida alba, ed è con è con The Rain, Rain, Rain Came Down, Down, Down che l'atmosfera si rilassa, mostrandoci Pimpi impegnato a salvarsi dai fiumi di acqua che hanno allagato il suo piccolo mondo.
Chiude il tutto l'ingenua e festosa Hip-Hip Pooh-ray!.
A Tu per Tu con Winnie Pooh (Winnie The Pooh and Tigger Too) 1974
Il terzo atto viene prodotto ben sei anni dopo, la differenza nella qualità dell'animazione è minima, ma in alcuni punti si sente, visti gli improvvisi ingrassamenti di Pooh. Il protagonista della vicenda, anzi delle due vicende è Tigro, che tutti gli altri cercano di "sbalzare", cioè di far tornare nelle righe vista l'eccessiva esuberanza del suo carattere. Un Tigro protagonista si sarebbe visto poi anche in T come Tigro, di cui vengono poste qui le basi nel suo crescente rapporto di amicizia col piccolo Roo.
Il mediometraggio non presenta alcun numero musicale se si esclude il reprise di The Wonderful Thing About Tiggers, è possibile che il motivo risieda nella fine della collaborazione coi fratelli Sherman, avvenuta poco tempo prima.
Il suo venire subito dopo la seconda featurette corrisponde a una sorta di anticlimax, che lo rende forse il meno significativo dei tre. Il mediometraggio rimane comunque assai gustoso, e va ricordato anche per l'inedita interazione personaggi/narratore che vedrà la risoluzione della vicenda proprio grazie a un espediente metanarrativo.
Pochi sanno che esiste anche un quarto mediometraggio di Winnie the Pooh, uscito nel 1983 e quindi troppo tardi per essere inserito nell'opera definitiva ma incluso come extra nel dvd del 25esimo anniversario. Si tratta di Il Compleanno di Ih-Oh (Winnie The Pooh and a Day for Eeyore) che non raggiunge certo il livello dei primi tre, anche per colpa di un'animazione non realizzata direttamente dalla casa madre, ma prodotta su commissione da un differente studio.
L'orsacchiotto ispirerà una vasta produzione tra cui la serie televisiva degli anni '80, assai ben realizzata, e sarà poi protagonista di un vero e proprio rilancio dal 1997 in poi con la produzione di un vasto numero di sequel per l'home video e per il cinema.
Tutto a discapito della compiutezza di tale opera: il finale di Le Avventure di Winnie The Pooh consiste infatti in una poeticissima sequenza inedita, creata apposta per questo montaggio, che chiude idealmente tutto il ciclo: il distacco da Christopher Robin. Col sopraggiungere della scuola e la conseguente crescita si ha la fine del rapporto di Christopher col suo mondo di fantasia: è un addio molto soft, peraltro neanche del tutto capito da Winnie Pooh, anche perchè il film lascia intendere che avverrà gradualmente. Christopher non dice che lascerà il bosco ma che lo frequenterà meno, e promette all'orsetto che gli rimarrà sempre amico, anche quando avrà cent'anni. L'orsetto gli chiede "Quanti ne avrò io allora?", e si sente rispondere Novantanove, sciocco di un orsetto!". Con questo messaggio di sudditanza, e con un anticipo di vent'anni anni sui pixariane vicende di Woody e Buzz, si chiude il primo film visto con l'ottica di un giocattolo.
Wikipedia
IMDB
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