sabato 29 settembre 2012
Fantasia 2000 (Fantasia 2000)
Anno 2000
38° lungometraggio Walt Disney Animation
fonte: la tana del sollazzo
"Sessant'anni dopo Fantasia, il sogno di Walt Disney diventa realtà..."
Frase tristemente ironica, quella con cui inizia la presentazione del film Fantasia 2000 sul retro della sua edizione italiana in dvd. Ironica, naturalmente, se letta con lo sguardo di un odierno spettatore, consapevole dell'improvviso suicidio strategico dell'animazione "Feature" disneyana fatta a mano a favore dell'immagine di sintesi post- e para- pixariana. Il sogno di Walt Disney (la nota utopia per cui il primo Fantasia avrebbe dovuto trasformarsi in un eterno work in progress, a cui aggiungere ad ogni proiezione nuovi capitoli animati) si realizza sì, per poi afflosciarsi miseramente, privato della sua artistica ragion d'essere, lasciando che i frammenti dell'abortito Fantasia 2006 si vadano a sparpagliare anonimamente tra i contenuti speciali di alcuni dvd di recente uscita.
Questo splendido e caduco assaggio del senso ultimo dell'"opera d'arte totale" disneyana per eccellenza si deve all'impegno e alle energie del nipote di Walt, Roy, che con coerenza e costanza è riuscito a raccogliere ed incanalare le energie creative di alcuni tra i più dotati artisti dello studio per più di dieci anni. Risale infatti al 1991, anno successivo al cinquantenario del primo Fantasia, un articolo su Topolino che rendeva noto il progetto allora conosciuto come Fantasia Continued.
Fantasia 2000 fu un film ostentatamente ambizioso. Del resto sarebbe difficile sostenere il contrario, considerando anche il modo in cui la sua prima mondiale venne trasformata in un evento grazie ad una fortunata circostanza cronologica (il presunto inizio del terzo millennio) e tramite un'iniziale distribuzione ad esclusivo beneficio di 75 sale dotate di schermi IMAX, ovvero di 600 metri quadri di annichilente impatto visivo.
Tutto ciò rientrava naturalmente nello spirito del primo Fantasia, che oltre a rivendicare dignità artistica si poneva come luogo di creazione di record mondiali e di sperimentazione tecnologica. E forse il più bel riflesso di questa mentalità primigenia sta nella varietà di stili visuali che accoglie Fantasia 2000, in cui ogni singolo episodio è realizzato con una tecnica d'animazione differente, e talvolta rielaborata su misura per l'occasione.
Nonostante tutto, purtroppo, Fantasia 2000 nel suo complesso non è un film completamente riuscito. All'ambizione visuale non corrisponde talvolta un adeguato estro nell'unione tra immagine e suono, che occasionalmente si trovano persino (per brevi istanti) fuori sincronia. Salvo poche eccezioni, Fantasia 2000 sembra generalmente scricchiolare sotto il peso della sua magniloquenza. Magniloquenza che tra l'altro rivela la sua natura di maliziosa e perenne captatio benevolentiae tramite i pessimi intermezzi live-action, in cui uno scelto manipolo di celebrità mediali americane ha la missione di strizzare paternalisticamente l'occhio al pubblico in sala servendosi di gag e scenette assolutamente trite e inefficaci.
Rimane tuttavia, a livello visivo, la sensazione di uno sguardo ineguagliato al sublime cinematografico, uno sguardo che ancora tuttavia deve finire di abbracciare il suo orizzonte e che, si spera, potrà acquistare una nuova e maggiore acutezza in occasione di una auspicabile rinascita dell'animazione tradizionale disneyana.
Il film si compone dei seguenti episodi:
Ludwig Van Beethoven - Sinfonia n. 5 op. 67 (estratto dal primo movimento)
Come avveniva nel Fantasia del 1940, questo sequel/remake si apre con una sequenza dallo stile astratto. Il famoso "tocco del destino" accende lampi di luce tra nubi spruzzate di colore, mentre triangoli di varie dimensioni danno vita ad una lotta tra farfalle e pipistrelli stilizzate, ovvia allegoria dello "scontro fra bene e male". Rispetto al suo predecessore, questo episodio osa di meno dal punto di vista della visionarietà e dello spirito d'avanguardia. Il misto tra animazione a mano e CG tuttavia è molto ben riuscito, e si fa apprezzare soprattutto per i dettagli minutissimi che talvolta compaiono in secondo piano, oppure sulle textures di nuvole e triangoli.
Ottorino Respighi - Pini di Roma (Movimenti 1, 2 e 4, riadattati)
Ancora un misto di CG e animazione fatta a mano per il secondo episodio, quasi "metafisico" nell'ambientazione e nel finale "ad anello". Scarsa, tuttavia, l'inventiva musicale degli artisti, compensata però da uno dei "voli" immaginifici (figurati e letterali) più personali di tutto il film.
George Gershwin - Rapsodia in blu (Versione abbreviata)
Il capolavoro della pellicola. Tra lievissimi ed invisibili tocchi di CG e il puntuto stile grafico "alla Al Hirschfeld" (celebre caricaturista attivo all'epoca di Gershwin, già contattato dalla Disney per "Aladdin"), si dipana una storia semplice e perfetta, dedicata a quattro persone qualunque vissute in America nel periodo della Depressione. Gli incastri narrativi sono virtuosi, le idee ritmiche divertentissime e coinvolgenti, la tavolozza cromatica abbaglia senza tuttavia soverchiare mai la musica. Questo è lo spirito giusto con cui tutto Fantasia 2000 avrebbe dovuto essere condotto. Chicca: la caricatura di Gershwin che suona il piano, con l'animazione dei tasti schiacciati in corretto sincrono con la musica!
Dimitri Shostakovich - Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 op. 102 (primo movimento)
Recuperando un progetto risalente al primo Fantasia si mette qui in scena la classica fiaba del "soldatino di piombo", con l'uso di un'affascinante tavolozza cromatica pastello. I protagonisti sono animati in CG (e sono giocattoli, notare: indirettissimo omaggio a Toy Story, o meglio a Tin Toy? Del resto il titolo dell'opera originale è The steadfast TIN soldier...), il restante contorno di scena in 2D. L'effetto è assolutamente apprezzabile, e certe scene sono avvincenti: peccato la "disneyanizzazione" troppo smaccata del finale. Ma del resto non poteva essere altrimenti, vista anche la musica scelta.
Camille Saint-Saens - Il carnevale degli animali. Finale (riarrangiato per orchestra)
Altro piccolo capolavoro, degno d'ammirazione per la tecnica utilizzata: l'acquerello puro e semplice. Oh quanto devono essersi divertiti gli animatori, a realizzare questo fulmineo nonsense dedicato a fenicotteri e yo-yo! Uno dei momenti in cui il film acquista leggerezza e si libra in alto.
Paul Dukas - L'Apprendista Stregone - Arr. Stokowski 1940
Quasi inutile commentare. Il capolavoro del primo Fantasia, una splendida rimembranza nel 2000. Incredibile quanto Topolino, in questo corto, sia notevolmente più espressivo e "caldo" di ogni singolo personaggio comparso nel sequel/remake. E qui sorgerebbe spontanea una domanda retorica, ma soprassediamo...
Edward Elgar - Pomp and Circumstances - Collage delle marce 1, 2, 3 e 4
Per quanto questo episodio rappresenti uno storico ritorno di Paperino sul grande schermo (per non citare, naturalmente, Paperina), ritengo che si tratti in assoluto della parte meno riuscita del film. Come Topolino sessant'anni prima, Paperino si confronta con ettolitri di acqua: tuttavia strappa solo qualche sporadico sorriso, navigando ben lontano dall'immortalità guadagnata dal piccolo apprendista mago.
Il disegno "gommoso" del personaggio e dei comprimari sembrano alludere troppo smaccatamente allo stile della campagna pubblicitaria di quegli anni "That's Donald!", e in un paio di occasioni Paperino arriva ad assumere pose già viste in manifesti e locandine, pose che per questo si colorano d'inutile artificiosità. La storia poi tende nel finale ad un manierato languore, svilendo la bellezza e l'ariosità del commento musicale prescelto.
Di positivo, si può ricordare una messa in luce del carattere di Paperina come solo si era vista (con tuttavia maggiore efficacia) in Donald's Dilemma, e poi una serie di gustose citazioni di contorno, che fanno riapparire su grande schermo gli elefanti de Il Libro della Giungla, oppure la lucertola e l'aquila Marahute di Bianca e Bernie nella terra dei canguri.
Igor Stravinsky - L'uccello di fuoco - Versione 1919 riadattata
Degna conclusione di una sagra visonaria senza precedenti, questo ultimo frammento è opera di una straordinaria coppia di registi, i Brizzi, che non molto dopo Fantasia 2000 lasciarono la Disney poiché ritenuti d'ispirazione troppo "gotica" e poco rassicurante... E con loro si perse anche il progetto di un promettentissimo Don Quijote animato.
Di gotico, guardando il loro cortometraggio, si vede in effetti ben poco: c'è più che altro un'aura mistica, contemplativa, che si sviluppa nel finale in un'esplosiva atmosfera "organica" di rigoglio vitale. Computer e matite anche qui, fuse con buon gusto, c'è da dire. Non straordinario l'abbinamento con la musica; ma in questo piccolo apologo sulla vita, morte e resurrezione ciò che conta di più è lo sguardo meravigliato degli autori.
Forse particolarmente nota è la polemica per la quale questo finale conterrebbe plagi visivi del film Mononoke Hime di Hayao Miyazaki. In realtà ancora oggi non vi è alcuna risposta definitiva sull'argomento, non essendo disponibili i diari di lavorazione dei Brizzi (che, si sospetta, quando idearono il loro "mondo naturale" non avrebbero potuto avere già visto il film Ghibli). Nel caso, comunque, più che di plagio preferirei parlare di omaggio, credo sia più appropriato, considerando anche la visione artistica dei Brizzi.
Wikipedia
IMDB
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