giovedì 11 ottobre 2012
La Cavalletta e le Formiche (The Grasshopper and the Ants)
Anno 1934
fonte: la tana del sollazzo
Riuscire a cavarsela senza rinunciare alla propria natura bensì ingegnandosi per renderla conciliabile con le esigenze altrui. Chiunque abbia da ridire sul finale diverso di questa fiaba ha capito ben poco della filosofia di Disney, del suo innato ottimismo tipico di un'America vogliosa di rinascere. La cavalletta del titolo (che curiosamente sostituisce la cicala) è però in tutto e per tutto identica al personaggio della fiaba di Esopo, e la storia viene infatti raccontata fedelmente - a parte il fatto che le formiche qui sono tante - fino all'intelligente svolta finale, in cui la regina delle formiche dopo il rimbrotto convince la cicala a continuare a suonare, ma come lavoro per poter star da loro. Il lieto fine migliore e più intelligente che si possa immaginare, che rifugge una certa etica castrante del tempo che fu per consegnarci un insegnamento moderno e niente affatto buonista. E oltre a tutto questo aggiungiamo che questo capolavoro lancia una musichetta che avrà largo seguito negli anni a seguire: il doppiatore del personaggio è infatti Pinto Colvig, che quando poi dovrà dare un tema da far canticchiare a Pippo utilizzerà quasi sempre The World Owes Me a Living, la canzone della cavalletta, simbolo dell'ingenua spensieratezza dei sempliciotti. Va segnalato che da qui in poi viene introdotto (non definitivamente) nei titoli di testa il logo migliore della serie, quello con lo sfondo di stoffa che diverrà una presenza costante nei cortometraggi Disney.
Wikipedia
IMDB
Pubblicato in:
DVD - Walt Disney Treasures - Silly Symphonies
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