sabato 8 novembre 2014
Tanto Caro al Mio Cuore (So Dear to My Heart)
Anno 1949
fonte: la tana del sollazzo
A dispetto di una certa leziosità nel titolo, Tanto Caro al Mio Cuore è forse il film che meglio di qualunque altro aiuta a capire il modo di pensare di Walt, il suo background culturale che avrebbe poi portato a opere come Le Avventure di Peter Pan o Mary Poppins, punto d'arrivo della sua filosofia visionaria. La semplicità, l'amore per le piccole cose e lo stare attenti a non peccare di superbia sembrano essere gli insegnamenti principali che costituiscono l'asse portante di questo secondo film misto non documentaristico prodotto dagli studios. So Dear to My Heart uscì verso la fine di un decennio che aveva visto il decollo dei lungometraggi d'animazione, il protagonista è ancora una volta Bobby Driscoll, che insieme a Luana Patten era in quegli anni l'attore simbolo dello studio, e che l'anno successivo, nei panni di Jim Hawkins avrebbe dato inizio alla lunga e fortunata serie di live-action "puri". In questo delizioso quadretto rurale di inizio secolo, Driscoll interpeta il ruolo di Jeremiah Kincaid, un bambino che sogna di allevare un cavallo con cui poter partecipare alle corse. Quando il destino ( o per meglio dire la Provvidenza, viste le tematiche profondamente cristiane di cui è intriso il film) gli consegna tra le mani un agnello di lana nera, Jeremiah baratta il suo sogno irrealizzabile, con quello assai più concreto di vincere una fiera di paese. Potrebbe sembrare un elogio della mediocrità ma così non è, dal momento che l'insegnamento fondamentale del film è che ciò che conta è cercare di fare le cose nel miglior modo possibile con i pochi mezzi a disposizione, e che è proprio in un contesto di limitazioni che emerge il vero impegno. L'etica cristiana di Tanto Caro al Mio Cuore è rappresentata dalla figura dell'austera nonna con cui vive Jeremiah, una anziana signora che da sola manda avanti una fattoria, una figura severa e figlia del suo tempo, lo stesso tipo di "donna del secolo scorso" su cui è modellata la figura di Elvira Coot, la nostra Nonna Papera.
La nonna però da sola non basta a farsi portavoce di questi insegnamenti, ed è qui che entrano in gioco le parti animate, utili a rendere più efficace il messaggio. Lo stratagemma per introdurle è il diario di Jerry, in cui il bimbo è solito raccogliere ritagli di giornale e piccoli ricordi. E' proprio con una carrellata verso il diario che il film si apre, quando sulle note dell'omonima So Dear to My Heart sfilano immagini e ricordi relativi alle quattro stagioni, e dai manifesti di eventi e sagre paesane, incollati tra le pagine, prendono vita deliziosi paesaggi dipinti con la stessa sintesi vista nel segmento Once Upon a Wintertime de Lo Scrigno delle Sette Perle. Dopo questo inizio delicato e profondamente evocativo, l'album diventerà il teatro ideale in cui dar vita al personaggio del Gufo Saggio, ritratto in una serie di cartoline-proverbi, incollate da Jeremy tra le pagine. La prima delle apparizioni del Gufo Saggio consiste nel numero musicale che fornisce la morale al film, It's Whatcha Do Whit Whatcha Got, e offre una carrellata di esempi di persone che sono riuscite a far fruttare i pochi mezzi che avevano, tra cui è presente la versione
Disneyana del mito di Davide e Golia con un Davide fisicamente identico a Giovannino Semedimela. Il secondo numero musicale animato è di ben più ampio respiro, con la canzone Stick-to-it-ivity, il Gufo esorta Jerry Kincaid a non abbandonare il suo sogno di partecipare alla fiera del paese portando due illustri esempi di tenacia: Cristoforo Colombo e Robert Bruce e offrendo la versione animata delle loro due storie. Mentre il viaggio di Colombo ricicla dalla Pastorale di Fantasia l'immagine dei venti, la sequenza bellica di Robert Bruce è di forte impatto emotivo, anche grazie alla colorazione drammatica e tendente al rosso. Il terzo e ultimo siparietto, The County Fair è il più breve, non ha alcuna morale e consiste in una semplice balletto celebrativo. Ma la musica non è presente solo nella parti animate, molte sono infatti le canzoni presenti, anche solo sottoforma di filastrocca popolaresca, cantate dallo zio Hiram (Burl Ives), come Jerry Kinkaid Swallowed a Bee, Billy Boy, o la famosa Lavender Blue (Dilly-Dilly), premiata con una nomination all'Oscar.
Un film intelligente pur nel suo essere minimalista, Tanto Caro al Mio Cuore, venne però ben presto dimenticato, e non passò mai nei cinema italiani finendo per essere doppiato solo in occasione dell'uscita della vhs negli anni '80. Il film dopo esser stato rispolverato nel 1997, con una riedizione, è oggi disponibile in dvd, in un'edizione non pretenziosa, ma onesta. Perfettamente in linea con lo spirito del film.
Wikipedia
IMDB
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DVD - Tanto Caro al Mio Cuore
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