venerdì 5 febbraio 2016

Pippo e l'Home Theatre (How to Hook Up Your Home Theatre)



Anno 2007

fonte: Disney Compendium
Pippo e l'Home Theater è sicuramente un evento nella filmografia Disney, visto che rappresenta il ritorno in grande stile degli studios alla produzione regolare di cortometraggi. Negli ultimi decenni infatti erano stati pochi i corti prodotti dagli studios: giusto una manciata, proiettati unicamente ai festival, allegati come extra nei dvd o, nel peggiore dei casi, rimasti sepolti negli archivi senza alcuna possibilità di essere distribuiti. L'arrivo di John Lasseter a capo degli studios coincide con la riattivazione del cosiddetto short program, che sul modello pixariano si ripropone di trovare una nuova collocazione per questo tipo di materiale, abbinandolo finalmente ai lungometraggi proiettati nelle sale. Diretto da Stevie Wermers-Skelton e Kevin Deters, Pippo e l'Home Theater rappresenta inoltre il ritorno del personaggio di Pippo sul grande schermo per mano dei Walt Disney Animation Studios, dopo che negli ultimi anni il personaggio era stato ereditato dai reparti televisivi per apparire in serie televisive e lungometraggi direct to video. Questo ritorno “a casa” del personaggio viene celebrato con un brillante omaggio alla formula degli “How To” che caratterizzava i suoi cortometraggi degli anni 40 e 50, inscrivendosi in una gloriosa tradizione, ma senza apparire minimamente datato.
Pippo e l'Home Theater è infatti un paradossale e meraviglioso anacronismo. Lo stile utilizzato, la presenza di una gran quantità di cloni di Pippo (i “pippidi”), la dimensione sportiva, la seriosa voce narrante, lo humor demenziale ma garbato, sono ingredienti che inducono a credere di star guardando uno dei tanti corti degli anni 40, prodotti in piena golden age. Ad aumentare l'illusione contribuiscono i deliziosi titoli di testa, che riproducono quelli di un tempo, con lo sfondo di tessuto rosso, la storica series card e il tema musicale di Pippo, qui riorchestrato dal grande Michael Giacchino. Per la prima volta viene prodotto un corto in perfetta mimesi con quelli del passato, tanto da ingannare lo spettatore più disattento. Tuttavia la presenza dell'Home Theater, la tecnologia avanzata, alcuni riferimenti all'attualità come la foto di Lasseter sul comodino di Pippo, o semplicemente il formato widescreen, ci rivelano che si tratta di un corto nuovo di zecca. E la cosa più incredibile è come queste due anime convivano in modo totalmente armonioso, senza che lo spettatore avverta alcuno stacco stilistico. Inoltre si rivela vincente l'idea di ironizzare sulla tecnologia moderna, sempre più complessa da maneggiare per l'uomo comune, un problema sentito da molti e nel quale ci si può universalmente identificare. (...)

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