domenica 31 gennaio 2016
Topolino e la Magia del Natale (Mickey's Once Upon a Christmas)
Anno 1999
fonte: la tana del sollazzo
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Mickey's Once Upon a Christmas è un film ad episodi. Non ne producevano da molto tempo, se si escludono alcuni prodotti di natura dubbia e di dubbio gusto come Tarzan & Jane o Il Mondo Incantato di Belle, che univano episodi di serie televisive con interstitials pretestuosi. I tre episodi che compongono Topolino e la Magia del Natale sono invece nuovi di zecca e vedono come protagonisti, nell'ordine, Paperino, Pippo e Topolino, i componenti del Trio basilare, intorno a cui si articola l'intero mondo Calisotiano.
Graficamente parlando non si può certo dire di trovarci ai livelli de Il Re Leone 2. Ma è anche vero che trattandosi di scenari urbani, una certa semplicità nei fondali e nei colori è tollerata. Sono semplici anche i disegni, ma in questo caso non si tratta certo di un difetto, visto che i personaggi non tradiscono la loro natura fumettistica e, salvo rarissimi casi, mantengono uno stile delicato e abbastanza omogeneo. C'è un momento però in cui lo stile si innalza incredibilmente, è la sequenza notturna d'apertura in cui una telecamera in soggettiva segue il percorso che porta da una stradina innevata fin dentro una casa addobbata a festa, e gradualmente la illumina. Il tepore sprigionato da quella scena comunica fin da subito la sensazione di trovarsi davanti a un prodotto ispirato, forse proprio perchè nato per essere un film con personaggi adattabili a miriadi di storie diverse, e non per essere un forzatissimo sequel. Sotto l'albero sono presenti tre regali, e la voce del narratore spiega che rappresentano tre diversi ricordi di natali passati. Si inizia con una barchetta:
Donald Duck - Stuck on Christmas
Un po' perchè meglio si adattano alla storia raccontata, un po' per gli evidenti limiti dati dalla voce di Paperino, sono i nipotini i veri protagonisti di questo gioiellino che li vede desiderare che sia Natale tutti i giorni. Quando la stella dei desideri avvera il loro sogno, Qui, Quo e Qua si ritrovano intrappolati in una dimensione temporale assolutamente ripetitiva, costretti a subire ogni giorno pranzi coi parenti e la noia che ne scaturisce. Tratto da una storia di William Dean Howells e arricchito dalla regia ispirata di Bradley Raymond, questo spezzone vede oltre ai nipotini e a Paperino anche la partecipazione di Paperina, Cip & Ciop e uno Zio Paperone insolitamente buono. E' infatti questa la sua prima apparizione in un lungometraggio dai tempi di Zio Paperone alla Ricerca della Lampada perduta, e si nota come gli animatori abbiano voluto portare indietro le lancette dell'orologio presentandocelo col look tipico dei suoi tre mediometraggi classici. Stranamente però il suo temperamento è alquanto addolcito, e al pubblico italiano, abituato alle cattiverie martiniane, fa un certo effetto vederlo andare pazzo per i canti di natale. Oltretutto poi nella versione italiana, Paperone perde la sua storica voce Gigi Angelillo, venendo rimpiazzato da Giorgio Lopez con una voce forse più fedele all'originale di Alan Young ma assai stonata per le orecchie italiane. Il segmento è ambientato in una baita montana (ricorda un po' il monte orso) e purtroppo ha il difetto di presentare un personaggio nuovo, zia Gertie, laddove ci sarebbe una caterva di personaggi sottoutilizzati o addirittura mai apparsi nell'animazione che avrebbero potuto sostituirla perfettamente. Ma pazienza, con Stuck on Christmas vengono fatti i primi passi per ricreare il cosmo paperesco nel modo meno anomalo possibile, e chissà che un giorno si possa finalmente vedere usati personaggi come Brigitta o Paperoga anche in quest'ambito. Manetta e gli Ultimi dell'Anno di Tito Faraci e Giorgio Cavazzano avrebbe poco tempo dopo utilizzato lo stesso spunto per narrare la stessa storia ma con personaggi assai diversi.
A Very Goofy Christmas
Quando si pensa al mondo Disney solitamente lo si tende a dividere in Topi e Paperi. Se però si pensa alle origini, si noterà come i componenti primari della banda siano in realtà tre, e che di questi Pippo sia un caso leggermente atipico. Rimasto al fianco di Topolino, dopo il grande scisma operato prima da Gottfredson, e poi da Taliaferro e Barks che avrebbe separato l'universo Paperopolese dal resto, questo personaggio è stato per molto tempo (e per molti autori) semplicemente una spalla stupida, prima che alcuni autori imparassero a riscoprirne le geniali caratteristiche. Solo con la serie televisiva Goof Trop si diede a Pippo la dimensione privata che gli spettava, snaturandone però le caratteristiche. In Viaggio con Pippo avrebbe riportato il personaggio sui giusti binari, e avrebbe lanciato il figlio Max nel cosmo dei personaggi più importanti del mondo Disney.
Il secondo regalo sotto l'albero è un orsetto di peluche e introduce il secondo segmento del film, che come logico dovrebbe riguardare Pippo. Ed ecco che per incanto gli autori decidono di ripescare Max, lanciandolo in questo modo nel mondo Disney "normale", standardizzandolo e permettendogli di interagire finalmente con Topolino & co. nello stesso universo narrativo. A dire il vero non era la prima volta che succedeva, dal momento che, pur escludendo i camei di Topolino in A Goofy Movie, Max e il Topo si erano incontrati negli interstitials della videocassetta I Capolavori di Pippo, in cui Mickey cercava di convincere il ribelle Max a stimare quel grande attore di suo padre. Quello però era un videomontaggio con animazioni riciclate da In Viaggio con Pippo e cortometraggi vari, e la prima testimonianza di un Max "classicizzato" rimane quindi questa. Ma il Max di Topolino e la Magia del Natale non è certo il ribelle conosciuto quattro anni prima bensì un bambino, ancora più giovane di quello visto nella serie televisiva. Il segmento è da collocarsi qundi molto indietro, e prova che Max a differenza di Qui Quo e Qua, è un personaggio che "cresce". A Very Goofy Christmas e forse il brano più debole dei tre: il voler a tutti costi portare la sua durata a venti minuti ha forse determinato l'eccessiva decompressione narrativa, e si nota quindi come molte scene avrebbero potuto essere tagliate o scorciate. La storia è semplice infatti e ruota sui continui tentativi di Pippo di dimostrare ad un Max sempre più disincantato l'esistenza di Babbo Natale. Strano a dirsi, anche questo spunto era già stato trattato nei fumetti in Pippo e l'Ultimo Viaggio di Babbo Natale in cui nella parte dell'incredulo c'era invece Gilberto. Nello spezzone ha modo di apparire tuttavia un ultimo residuo della serie televisiva Ecco PIppo, il signor Pietro, non accompagnato però dal figlio P.J., fa però un cameo un ladro non meglio identificato ma molto somigliante a un bassotto. A Very Goofy Christmas segna il passaggio del testimone tra Amendola e Pedicini alla voce di Pippo, e inizialmente la cosa è traumatica dal momento che Pedicini si dimostra spesso impacciato e fuori tono, mantenendo quindi ampi margini di miglioramento (come si vedrà in seguito).
Mickey & Minnie's Gift of the Magi
Il terzo regalo, uno slittino, annuncia infine il turno di Topolino, impegnato a reinterpetare insieme a Minnie la celebre storia di O.Henry, in cui due innamorati pur di farsi un regalo finiscono per vendere la loro cosa più cara, salvo poi scoprire che il regalo altro non era che un accessorio per ciò a cui hanno rinunciato. Una storia triste quindi, che per esigenze narrative non esita a mostrarci un Topolino squattrinatissimo e una Minnie piena di bollette da pagare. E un altro gioiellino, che aiuta ad amare il personaggio di Topolino come non mai, mostrandocelo al massimo della sua simpatia e vulnerabilità, come quando perde il lavoro per aiutare una famiglia in ristrettezze economiche o quando aiuta la banda dei pompieri a fare un concerto di beneficenza, in cui esibirà in un medley sfrenato e ricco di citazioni al balletto di Mickey's Birthday Party. Oltre a Topolino e Minni, sono presenti Paperina, Orazio, Clarabella, Pluto e il gattino Figaro, trapiantato nel mondo dei personaggi standard negli anni 40, dopo esser stato nel cast di Pinocchio. Compaiono anche un paio di cloni: si tratta di Crazy Pete e il signor Mortimer, copie rispettivamente di Gambadilegno e Topesio, che dimostrano ancora una volta come le sembianze di alcuni personaggi in Disney (tra cui lo stesso Pippo) possano di volta in volta esser prestate a personaggi diversi per esigenze narrative. Il delizioso e ispirato Gift of the Magi è un inno all'ottismo, da preservare sempre e comunque anche in tempo di magra.
Topolino e la Magia del Natale, ha una ricca colonna sonora priva però di brani originali. Citate, canticchiate o sempicemente accennate strumentalmente vi compaiono quasi tutte le canzoni natalizie più famose come We Wish You a Merry Christmas cantata dai Paperi, Santa Claus is Coming to Town, cantata da Pippo a Max o Deck the Halls, remixata in versione pop nei titoli di coda. Ma senza dubbio il pezzo più bello è il finale in cui ci si allontana dalla casa e si torna sul viale innevato dove arrivano Topolino, Pluto, Minni, Paperino ,Paperina, Pippo, Max e i nipotini che per la prima volta riuniti concludono il film con un numero musicale, un medley che comprende più o meno tutte le più famosi canzoni, e in occasione del quale pure la qualità del comparto grafico si innalza eccezionalmente, elevandosi sulla (pur buona) qualità media del resto del film.
Quando nel 1999 Mickey's Once Upon a Christmas uscì seppe allietare con le sue atmosfere natalizie molte collezioni dimostrando che era finalmente stata imboccata la strada giusta che avrebbe portato i futuri Toon Studios a realizzare periodicamente lungometraggi con Topolino & co. Estremamente Pippo e I Tre Moschettieri sarebbero arrivati solo pochi anni dopo, mentre un MIkcey in Space sembra essere stato messo da poco in produzione. L'esperimento festivo venne ripetuto cinque anni dopo con il sequel Mickey's Twice Upon a Chritmas, che avrebbe fornito un delizioso bis, questa volta a base di animazione 3d.
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DVD - Topolino e la Magia del Natale
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