giovedì 15 novembre 2012
Pocahontas (Pocahontas)
Anno 1995
33° lungometraggio Walt Disney Animation
fonte: la tana del sollazzo
Non è difficile capire perchè nel lontano 1995 un film tanto realistico apparve assolutamente indigesto ad un pubblico reduce dell'esperienza sfavillante del Re Leone, interrompendo il climax di successi che nei primi anni '90 aveva fatto grande il nome della Disney. Ma si sa, spesso il coraggio e la sperimentazione non danno grossi risultati a breve termine, e spesso e volentieri la voglia di mettersi in gioco non paga: a spingere i realizzatori a intraprendere il progetto Pocahontas fu infatti il desiderio di misurarsi con una dimensione che non fosse quella del mito o della fiaba. Si pensava che potesse essere un grande successo, e lanciare l'arte dell'animazione oltre la dimensione esplorata finora, indipercui gli studios preferirono puntare tutto su questo progetto piuttosto che sul Re Leone. La vicenda raccontata nel film è infatti una storia vera, avvenuta durante la conquista spagnola della Virginia, la storia di una guerra evitata grazie alla tresca tra un soldato e una giovanissima principessa indiana. Una storia evidentemente non abbastanza speciale per meritare di essere raccontata in un film, tantomeno in un film Disney, da sempre sinonimo di universalità. Altro elemento discusso del film è lo stile grafico, molto curato ma di un realismo quasi eccessivo che deve aver allontanato dalle sale non pochi bambini. A dire il vero questo realismo si nota soprattutto nei personaggi umani secondari, mentre Pocahontas (animata da Glen Keane), John Smith e Ratcliffe dimostrano una spiccata espressività. Le stilizzazioni (pur sempre presenti visto che il regista è pur sempre il folle Eric Goldberg) invece sono riservate al mondo animale: Meeko, Flit e Perlin sono graficamente gradevolissimi, come anche la fauna di contorno, a partire dalle lontre e dai volatili che richiamano vagamente lo stile de La Bella Addormentata. Le atmosfere boscose e una colorazione tendente al verdeblu completano il quadro di un film massimamente naturalista.
Un notevole punto di forza di questo strano film è senza dubbio la musica di Menken, or presente nel film con ben otto stupende canzoni: The Virginia Company e Steady as a Beating Drum costituiscono, senza soluzione di continuità l'una dall'altra, la presentazione rispettivamente dell'equipaggio inglese e del popolo indiano. Ci sono ben due canzoni del cattivo: Mine, Mine, Mine, cantata da un Ratcliffe sognante e degno di Scar, e Savages, incitamento alla guerra di gastòniana memoria. Due sono anche le canzoni cantate dalla protagonista, la fresca Just Around the River Bend e il famosissimo brano principale Colours of the Wind, premiato con l'Oscar. Infine abbiamo Listen with your Heart, brevissima e cantata da una trasognata Nonna Salice, e If I Never Knew You inizialmente presente solo nei credits, ma che è stata animata e reintegrata nel film in occasione della sua più recente edizione, purtroppo non ancora arrivata in Italia. Va detto che questa edizione estesa è forse la più riuscita, visto che la canzone - che viene anche ripresa in una brevissima estensione durante il climax finale - è integrata molto bene nel tutto, senza sbalzi ma con una certa armoniosità stilistica.
A causa della separazione tra i due protagonisti, molti considerano Pocahontas un film senza lieto fine, la verità è che si tratta di un finale aperto che avrebbe lasciato aperta la strada all'immaginazione se non fosse stato per l'opera distruttiva compiuta dal suo cheapquel, che col suo voler essere in tutto e per tutto aderente alla realtà finisce per mostrare la fine della storia d'amore tra i due. Un film difficile, Pocahontas, che paga la sua atipicità e il suo coraggio con l'insuccesso. Non è un caso quindi che sia rimasto un episodio isolato e che la Disney futura abbia continuato ad attingere a miti e leggende già radicate nell'immaginario popolare piuttosto che arrischiarsi a dipingere con i colori del vento la grigia realtà.
Wikipedia
IMDB
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