domenica 23 settembre 2012

Koda, Fratello Orso (Brother Bear)



Anno 2003
44° lungometraggio Walt Disney Animation

fonte: la tana del sollazzo.
Francamente sarebbe stato meglio se il piano di uscite previsto all'inizio fosse stato rispettato, e Koda fosse uscito a fine 2004, al posto di Mucche alla Riscossa, rispettando l'alternanza che voleva un Classico leggero uscire nella prima metà dell'anno, e uno più epico sotto le feste. Non solo si sarebbe potuto salutare con un registro adeguato l'animazione tradizionale, prima di vederla accantonare dalla pessima gestione Eisner, ma ci sarebbe stato sicuramente più tempo per rifinirlo e fare di Brother Bear un film migliore. E invece no, in ossequio ad una politica autoboicottante volta a dimostrare l'inefficacia di questo tipo di animazione, si è voluto sconvolgere il piano di lavoro di questi ultimi Classici, chiudendo nel minor tempo possibile la sezione di Florida che oltre a Koda ci aveva regalato anche Lilo & Stitch e Mulan. E ovviamente il film e la sua ricezione ne hanno risentito parecchio.
Ambientato durante l'ultima glaciazione, Koda Fratello Orso si può definire un film di paradossi: insegna a vivere grazie alla morte, ad essere uomini diventando orsi e come da un matricidio possa scaturire amore. Sono senza dubbio tematiche forti che rendono Brother Bear un film dai toni alti: i quattro protagonisti trovano infatti ognuno la propria strada solo dopo essere passati attraverso mutazioni fisiche e spirituali. Il tema della famiglia era già stato esplorato in Lilo & Stitch, il rapporto Padre-Figlio aveva avuto il suo spazio nel Pianeta del Tesoro, qui per la prima volta si affaccia il tema della fratellanza, non solo di sangue ma anche spirituale.
I disegni e l'animazione sono ottimi e gli sfondi sono assai rifiniti, il che rende ancor più doloroso il pensiero che per una scelta di marketing assolutamente folle, tutti questi artisti sarebbero finiti di lì a poco in mezzo alla strada, con notevole spreco di talenti. A far apprezzare di più questo spettacolo visivo è il formato dell'immagine che da 16:9 passa a Cinemascope appena dopo la trasformazione di Kenai in orso. Il mutamento di prospettiva viene ottimamente reso anche grazie a un sapiente uso dei colori che improvvisamente si accendono rendendo il tutto ancor più spettacolare. Peccato che nel dvd parte dell'effetto si perda, dovuto alla scelta discutibile di tagliare i lati dell'immagine per adattarla al formato 16:9 e rendere così il film omogeneo.
Koda, Fratello Orso rappresenta un'anomalia in un panorama che nei primi mesi del 2004 stava già ponendo le basi per l'addio ai Cassici vecchia maniera. Rappresenta un timido tentativo di ripresa del vecchio sistema dei Classici senza tempo votati al musical, dopo la fase sperimentale che dal 2000 aveva visto la produzione dei "Classici di genere" e l'ultimo (se escludiamo Mucche) prima della fase CGI, inaugurata da Chicken Little. Ma pur partendo da queste ottime premesse il film presenta non pochi problemi di sceneggiatura, dovuti a quella dannata fretta di uscire che avevano scatenato le pressioni di Eisner: innanzitutto il viaggio intrapreso da Koda e Kenai a metà film è troppo lungo e finisce per mangiare spazio al climax finale, che viene interrotto sul più bello da un finale che giunge troppo rapidamente. L'eccessiva lunghezza del viaggio nuoce inoltre all'economia della vicenda perchè ritarda esageratamente l'accettazione nella comunità degli orsi, che dovrebbe essere posto nel corpo centrale, in quanto apice della vicenda a cui far seguire la crisi. Il momento in cui Koda e Kenai arrivano al raduno del salmone è infatti posto in fase troppo avanzata perché venga ben recepita, specie visto che contiene un numero musicale del tutto nuovo, che a quel punto della storia è difficile da accettare, se non si tratta di un reprise o una canzone "poco felice". Infine gli alci Fiocco e Rocco dovrebbero fornire un contrappunto comico all'acqua di rose ma non si integrano minimamente nel contesto della vicenda e finiscono per apparire inutili, a differenza dei vari Grilli Parlanti o Timon & Pumbaa che pur con lo stesso ruolo, avevano una funzione all'interno della storia. Infine il difetto forse più imperdonabile è la presenza dei fuoriscena che partono subito non appena iniziano i titoli di coda, senza dare il minimo respiro allo spettatore dopo la visione del film e rovinando completamente il senso di maestosità che la scena finale aveva saputo offrire, scelta che si immagina esser stata imposta dall'alto per donare al film quella componente "al passo coi tempi" che da tempo Eisner desiderava appioppare ai film degli studios e che sarebbe esplosa con Chicken Little. Tutti difetti che con qualche accorgimento in più avrebbero potuto essere risolti, ma che l'improvvisa chiusura degli studi non ha aiutato a eliminare. Il che è un vero peccato perché con una supervisione in più sarebbe potuto essere un capolavoro.
Fortunatamente il film ha una valida colonna sonora, opera seconda di Phil Collins in ambito disneyano, dopo Tarzan: Greats Spirits, l'overtoure cantata da Tina Turner è forse il pezzo più intenso insieme a No Way, dimostrazione di come la musica entri in scena quando un personaggio non ha più la forza di parlare. On my Way, è la canzone "connettore" che serve a far passare il tempo, raccontando il viaggio, uno dei maggiori topos disney. Through my eyes la si sente solo nei titoli di coda mentre Welcome è la malcapitata inserita nel momento sbagliato, come si diceva sopra. Un pezzo corale alquanto affascinante e un po' inquietante è infine Transformation che pur non essendo una vera e propria canzone è forse il momento musicale più intenso di tutto il film.
In conclusione Brother Bear è un film che poteva avere molte potenzialità ma su cui la Disney ha puntato poco sia a livello di realizzazione che di pubblicità. L'aggiunta della parola "Koda" nel titolo italiano, poi, non fa che snaturare e banalizzare il significato originario del film, il cui spunto di partenza è quello sì un capolavoro indiscutibile.

Wikipedia
IMDB

Pubblicato in:
DVD - Koda, Fratello Orso.

Nessun commento:

Posta un commento