domenica 21 agosto 2016

Frozen Fever (Frozen Fever)



Anno 2015

fonte: Disney Compendium
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Per il cortometraggio venne richiamato in servizio l'intero team produttivo di Frozen, dai registi ai compositori, passando per ogni singolo animatore al lavoro sul classico originale. In un primo momento si pensò di rendere protagonista Olaf, la cui natura di spalla comica ben si adattava alle dinamiche slapstick di uno short, come aveva dimostrato il teaser trailer con cui Frozen era stato presentato al mondo nell'estate del 2013. Ben presto ci si accorse che sarebbe stato un errore: il cuore del film erano Anna ed Elsa, ed erano loro che il pubblico avrebbe amato rivedere. Si preferì dunque realizzare un corto corale e focalizzato ancora una volta sul rapporto tra le due sorelle, anziché ripercorrere i fasti del pur bello Tangled Ever After.
È il compleanno di Anna e, per compensazione, Elsa desidera regalarle la giornata perfetta che in passato non ha mai avuto, ricoprendola di regali e attenzioni. Paradossalmente però Elsa prende un raffreddore, che nel suo caso si traduce nella creazione incontrollata di un esercito di “fratellini” di Olaf, che prendono vita ad ogni starnuto. Sebbene un presupposto così spiccatamente comedy possa apparire bizzarro e fin troppo frivolo per un prodotto con la pretesa di “continuare” Frozen, non bisogna dimenticare che non si tratta di un sequel bensì di uno short, formato in cui storicamente sono lo humor e il minimalismo a predominare. Di certo non è una distinzione così immediata, giacché Frozen Fever non presenta elementi tipici dei corti derivativi: l'intero cast principale infatti è ben presente, e di conseguenza il corto riceve una promozione di prim'ordine, con tanto di merchandising a tema, venduto nei Disney Store.

A ricordarci la sua natura di “scherzo” è però la particolare colonna sonora, che nella miglior tradizione disneyana permea l'intera struttura dell'opera. Se si escludono le due brevissime sequenze dialogate in apertura e chiusura, l'intero Frozen Fever altro non è che un lungo videoclip musicale, che ci presenta una canzone nuova di zecca, firmata ancora una volta dai coniugi Lopez.
  • Making Today a Perfect Day - I due compositori riprendono in mano le prime note di Life's Too Short, canzone tagliata da Frozen, e si dirigono da tutt'altra parte. Il risultato è Making Today a Perfect Day, un lungo e trascinante brano che accompagna l'intera durata del “giorno perfetto” organizzato da Elsa per la sorellina. Si può dire che quanto avviene sullo schermo è infatti una deliziosa rappresentazione in piccolo delle tematiche del film originale: nel tentativo di fare del bene alla sorella, Elsa finisce per sacrificare sé stessa e la propria salute, senza rendersi conto che ciò che Anna desidera di più è prendersi cura di lei. Ma c'è di più. Lo stratagemma del filo di lana, che Anna si ritrova a seguire per tutta Arendelle, imbattendosi nei vari regali che Elsa le farà trovare sulla strada, è una fonte infinita di gag visive e di riferimenti a Frozen. Siamo di fronte ad un revival in piena regola: che si tratti di Oaken, Hans e Marshmallow, oppure di porte aperte, biciclette e argute citazioni (sandwiches!), praticamente ogni personaggio, scenario o leit-motiv del primo film viene qui sapientemente ricollocato. In questo virtuoso gioco a incastro in cui musica, parole e immagini compongono un unico cocktail estetico, non passa certo in secondo piano l'animazione. Da tempo ormai la CGI dei WDAS ha trovato una strada per animare la figura umana, permettendosi quegli stessi virtuosismi che caratterizzavano l'animazione tradizionale. In Frozen Fever questo si sente. Il fatto che l'intero team di animatori del lungometraggio sia ora all'opera su un corto di sette minuti aumenta la densità artistica del tutto: dalla tenera scena del risveglio di Anna fino alla dolce conclusione, le due ragazze volteggiano sulla scena con bellissime coreografie, dimostrando costantemente il livello di cura con cui questi artisti ne hanno cesellato le movenze. (...)

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DVD - Frozen Le Avventure di Olaf 
BluRay - Walt Disney Short Films Collection
 

Rapunzel - Le Incredibili Nozze (Tangled Ever After)



Anno 2012

fonte: Disney Compendium
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Tangled Ever After è un gioiello. Il matrimonio di Rapunzel e Flynn è solo il pretesto che scatena tutt'altro. I fan Disney più tradizionalisti avrebbero di certo preferito che ci si focalizzasse sulla cerimonia, ma la cosa sarebbe stata una stupidaggine, che avrebbe finito per rendere forzato, ridondante e narrativamente molto povero l'intero cortometraggio. Fortunatamente la scena la rubano immediatamente Maximus e Pascal, le spalle animalesche, che perdono le fedi nuziali e innescano quella che è probabilmente la miglior sequenza d'azione slapstick mai partorita dai Walt Disney Animation Studios. Perché in effetti non è la cornice con la voce narrante di Flynn o l'entrata in scena della Rapunzel brunetta, a rendere tanto riuscito questo corto, bensì la regia, più dinamica che mai. Di azione slapstick il cinema d'animazione CGI ne ha avuta tanta in questi anni, pure troppa, ma qui la cosa non è affidata a personaggi sguaiati, bensì a due animali totalmente muti, che riportano in vita la pantomima tanto cara a Norman Ferguson e a Walt Disney. Howard e Greno compiono un'operazione molto più sottile di quel che sembra: prendono Pluto, lo ripuliscono dei tempi morti che all'epoca ne ammazzavano la comicità, e caricano all'inverosimile l'assurdità delle situazioni, restituendoci il perfetto corrispettivo moderno della comicità che da sempre ha caratterizzato la produzione cortometraggistica disneyana. E il risultato è assolutamente esaltante, dal momento che, disastro dopo disastro, si ha un crescendo, un sempre più improbabile climax distruttivo di proporzioni epiche che rende a dir poco esilarante il finale, cosa che ai tempi di Pluto non succedeva.
Insomma, a dispetto di quello che a prima vista si potrebbe pensare, Tangled Ever After è un autentico corto per intenditori, che porta una delle più trascurate tradizioni Disney nel nuovo millennio, in una forma assolutamente vincente e universale.

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BluRay - Walt Disney Short Films Collection
 

Tick Tock Tale



Anno 2010

fonte: Disney Compendium
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Inizialmente avrebbe dovuto accompagnare l'uscita nelle sale de La Principessa e il Ranocchio (2009), poi si pensò di abbinarlo a Rapunzel (2010). Il suo destino fu però ancora diverso: venne infatti proiettato durante alcuni festival di animazione, per venire poi brutalmente archiviato, lasciando così il 50° Classico Disney privo del suo antipasto designato. I motivi non sono chiari, ma probabilmente vanno ricondotti alla scarsa dimestichezza dello studio con una prassi che fino a quel momento era in uso solo alla Pixar.
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Tick Tock Tale racconta una storia molto semplice: siamo a Londra e nella bottega di un orologiaio vediamo la merce prendere vita sugli scaffali, dimostrando di avere una spiccata personalità. A distinguersi è una piccola sveglia, presa in giro dai suoi simili a causa del suo aspetto fuori dall'ordinario: dalla sua “testa” spunta infatti un pupazzetto in abiti tirolesi pronto a suonare i campanelli producendo un ridicolo jingle. Sebbene tale protagonista venga discriminato dagli altri altezzosi orologi, ben presto riuscirà a dimostrare il suo valore, impedendo un furto nel negozio proprio grazie al suo “handicap”. Si tratta quindi della classica storia di riscatto, intrisa di quella filosofia ottimista tipicamente disneyana, che invita a trasformare i propri punti deboli in punti di forza. La narrazione è minimalista ma assai raffinata e le tematiche ricordano per certi versi i primi corti pixariani, in cui erano protagonisti proprio gli oggetti di uso comune, antropomorfizzati all'occorrenza.
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Lorenzo (Lorenzo)



Anno 2004

fonte: Disney Compendium
L'idea alla base di Lorenzo affonda le sue origini negli anni 40, quando l'animatore veterano Joe Grant, dopo aver visto il proprio gatto lottare contro la sua coda, decide di proporre questo spunto al suo team. In quel periodo lo studio era al lavoro anche su Destino, il famoso progetto che avrebbe dovuto unire i talenti di Walt Disney e Salvador Dalì. Entrambi i cortometraggi vennero però accantonati, per esser ripresi solo sessant'anni dopo, per volere del grande Roy Disney. Il nipote di Walt aveva appena portato a termine Fantasia 2000 e stava già progettando un terzo film che non si limitasse solo alla musica classica, ma lambisse anche altri generi. Di questo nuovo set di brani avrebbero dovuto far parte, oltre a Destino, anche One by One e The Little Matchgirl, tuttavia il progetto venne abortito a causa delle nuove strategie dirigenziali. I quattro segmenti citati vennero tuttavia completati e furono così distribuiti come cortometraggi indipendenti, ognuno con modalità diverse.
A curarsi di Lorenzo fu Mike Gabriel, che si sobbarcò quasi interamente il compito di riesumare il progetto occupandosi della storia, della regia e anche del particolarissimo look che il corto avrebbe dovuto sfoggiare. La trama è chiaramente elementare, eppure deliziosamente cinica, tanto da ricordare a tratti le sagaci animazioni del warneriano Chuck Jones. Lorenzo è un grasso gattone viziato che se la ride dalla vetrina di un locale, mentre i felini affamati del circondario lo guardano disperati. A punire la sua vanità penserà un misterioso gatto nero, che attraverso un maleficio trasformerà la sua coda vaporosa in un essere vivente e dotato di una volontà propria. Da quel momento in poi il corto si tinge di surreale e ci mostra il povero Lorenzo sballottato qua e là dalla sua stessa coda, costretto suo malgrado a danzare di continuo. A ritmo di musica, vedremo la sua frustrazione crescere a livelli incontrollati, fino alla fatale e sofferta decisione di assassinare la sua persecutrice. (...)

La diatriba tra il gatto egoista e la sua coda ribelle avviene sulle note di un tango argentino selezionato da Mike Gabriel, Bordoneo y 900, scritto da Osvaldo Ruggiero e riarrangiato per l'occasione da Juan José Mosalini e la sua Big Tango Orchestra. L'idea di inserire un tango, sebbene eseguito da un'orchestra, è in linea con il progetto originario di Fantasia 2006, ovvero quello di espandere gli orizzonti, non limitandosi solo alla musica classica. È un vero peccato che un simile capolavoro abbia avuto un percorso distributivo tanto accidentato: Lorenzo venne infatti completato nel 2004 e proiettato al Florida Film Festival di quell'anno, salvo poi uscire brevemente nelle sale abbinato alla commedia Quando Meno Te Lo Aspetti (Raising Helen). Da quel momento in poi il corto sparì dai radar della Company e nessuno ebbe più la fortuna di vederlo, se si esclude un breve trailer riassuntivo che per lungo tempo è circolato sul web. Fortunatamente nel 2015 Lorenzo venne finalmente editato all'interno del Blu-ray antologico dedicato ai corti WDAS dell'epoca moderna e dunque nuovamente “sdoganato”, permettendo a una nuova generazione di appassionati di gustarsi la macabra vicenda del gattone edonista.

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John Henry




Anno 2000

fonte: Disney Compendium
(...) John Henry è un mini-musical di pochi minuti, che racconta la storia di un ex-schiavo nero, così bravo nell'utilizzo del martello da riuscire a superare in velocità una macchina nella costruzione di una ferrovia. Come buona parte delle precedenti leggende americane, anche questa ha un finale agrodolce, che vede il possente eroe morire stremato, dopo aver conquistato, grazie alla sua impresa, le terre su cui andranno ad abitare i suoi compagni. Questo racconto di riscatto sociale dice moltissimo della storia americana di quegli anni, e viene narrato con una tale passione e un così grande trasporto da parte di Mark Henn (qui alla sua prima prova da regista) che pare di assistere alla versione ridotta di un lungometraggio Disney anni 90. I personaggi sembrano infatti uscire da un classico d'animazione di quegli anni, e fra questi si distingue Polly, la bellissima moglie di John Henry, che non ha assolutamente niente da invidiare alle altre eroine uscite dalla matita di Henn, costituendo una sorta di antecedente immediato di Tiana.
L'animazione di John Henry è stata ottimamente realizzata nell'unità di Florida degli studios, nell'intervallo di tempo tra la lavorazione di Mulan e Lilo & Stitch. Visivamente il corto presenta uno stile molto particolare, che mischia influssi differenti provenienti dall'animazione Disney anni 50 e 60. I paesaggi hanno le proporzioni sghembe tipiche di Mary Blair, e il look spigoloso di Eyvind Earle, mentre cromaticamente alcuni influssi arrivano persino dall'arte di Van Gogh. Le linee che descrivono i personaggi sono inoltre volutamente sporche, per restituire l'effetto puramente grafico tipico dell'epoca Xerox. Ci sono infine un paio di sequenze maggiormente stilizzate, raccontate tramite decorazioni su una trapunta: sono l'antefatto, e la fondamentale sequenza musicale in cui gli amici di John Henry intonano la sua theme song, celebrandone le imprese e continuando la tradizione americana delle esagerazioni su cui si basa il concetto di tall tales.
La colonna sonora vede Stephen James Taylor alle strumentali e Gary Hines e Billy Steele alle canzoni, cantate dal gruppo The Sounds of Blackness. La musica riveste infatti un ruolo molto importante in John Henry e consiste in un tripudio ininterrotto di cori gospel, che caratterizzano splendidamente questo piccolo ma organico musical, capace di passare dal triste al gioioso quasi senza soluzione di continuità. È indicativa di tutto questo la sequenza finale, che riesce ad essere festosa e a trasmettere positività persino dopo averci mostrato la morte del protagonista. Per quindici lunghi anni John Henry è stato tristemente dimenticato dal pubblico e dalla Disney stessa, almeno fino alla sua inclusione all'interno del Blu-ray antologico dei corti WDAS, uscito nel 2015. L'inserimento fu a dir poco doveroso, dato che il corto meritava quanto prima di esser riscoperto, per mostrare al mondo cosa volesse dire stipare un secolo di arte disneyana in un film di soli nove minuti.

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BluRay - Walt Disney Short Films Collection
 

Walt Disney Short Films Collection




Contiene i seguenti cortometraggi:
- John Henry (min.10.18) (presentazione di Mark Henn - min.00.45)
- Lorenzo (Lorenzo) (min.04.50) (presentazione di Mike Gabriel - min.00.46)
- La Piccola Fiammiferaia (The Little Matchgirl)  (min.06.40) (presentazione di Dave Bossert - min.00.43)
- Pippo e l'Home Theatre (How to Hook Up Your Home Theatre(min.06.20) (presentazione - min.00.51)
- Tick Tock Tale (min.06.03) (presentazione di Dean Wellins - min.00.45)
- Lanny & Wayne - Operazione Babbo Natale (Prep and Landing Stocking Stuffer: Operation Secret Santa)   (min.06.55) (presentazione - min.01.01)
- La Ballata di Nessie (The Ballad of Nessie)    (min.05.31) (presentazione - min.01.03)
- Rapunzel - Le Incredibili Nozze (Tangled Ever After) (min.06.29) (presentazione - min.00.46)
- Paperman (Paperman)    (min.06.34) (presentazione - min.00.49)
- Tutti in Scena! (Get a Horse!)    (min.06.01) (presentazione - min.00.58)
- Winston (Feast)  (min.06.13) (presentazione - min.00.45)
- Frozen Fever (Frozen Fever) (min.07.57) (presentazione - min.00.58)


Contenuti Speciali:
- documentario: @Disneyanimation, the short story about shorts hosted by T.J. Miller (min.07.18)

venerdì 19 agosto 2016

Vitamin-letame: Spettacolo Aereo (Vitaminamulch: Air Spectacular)



Anno 2014

fonte: Disney Wikia
At Propwash Junction, an air show called the Vitaminamulch Air Spectacular is being hosted by Leadbottom, who is selling Vitaminamulch to the people who attended, including Roper and his delivery truck Willy Knight. Dusty Crophopper is congratulated by Skipper and Dottie on his act in the show, which is planning to have two stuntmen, named Air Devil Jones and Vandemonium, take part.
Dusty and Chug are excited about this, but get informed by Leadbottom and Sparky that the two daredevils cannot come because they got fogged in. This leaves Leadbottom concerned, making him predict that the crowd, who are wanting to see Air Devil Jones and Vandemonium, would get unhappy if they hear the news, and the products would not get sold to the major fertilizer distributors, who have also attended. However, an idea is given to Leadbottom to have Dusty and Chug disguised as Air Devil Jones and Vandemonium after comparing them with the daredevils on a poster.
Leadbottom then continues announcing to the crowd, who now do not look excited when they see Dusty and Chug in disguise. Still not impressed as the act begins, the crowd starts to leave. Trying to make the show continue, Dusty makes the loop-de-loop that Air Devil Jones does in his acts, and gets ready to land onto a platform on top of Chug, like Jones does with Vandemonium. However, it does not go exactly as planned, when Dusty slips off the platform upon hearing Chug mention that he has fuel that is highly flammable. Chug is able to catch him with his crane arm, before stopping just in time at the end of the runway.
Thinking that what they are seeing is a rip-off, the crowd begins to boo and throw bags of Vitaminamulch at Leadbottom. However, mayhem starts when one of the bags is thrown onto the runway, causing Chug to skid into Sparky, who was holding some balloons that then float up in front of Dusty and get caught on him. Chug gets going again, unaware that Sparky is on him from behind. After getting his fork unstuck through a hole in Chug's fuel tank, Sparky tries to stop the fuel from leaking out, but it squirts into his face, causing him to fall off and press against the ground. A spark from the friction then lights the trail of fuel, shocking Sparky as he is pulled along by an attached bunting. Chug finally notices the problem when he is informed by Dusty, who was also having a problem with moving one of his ailerons, which had a balloon string stuck around it.
The balloon finally comes off when Chug's false fang teeth used by Vandemonium get caught on his tire, causing him to react to pain from the teeth hitting his bodywork. One of the lit fireworks then launches while having the Corny balloon over it, before it bursts in the sky, with one of the balloon's pieces blocking the hole to the engine on Dusty's nacelle, which stops his propeller and causes him to fall. Meanwhile, Chug is still being chased by the burning fuel trail, as a box of fireworks near a "Finale" sign then gets picked up by Sparky. The balloon piece finally comes off Dusty, getting himself to fly just before coming toward the ground.
Chug then gets moved along with Dusty when a bunting gets pulled by Dusty's landing gear, before the fuse of the fireworks gets lit by the flames. Heading toward Leadbottom on the stage, the three friends then go up the ramp and into a model of Vitaminamulch in the shape of Leadbottom. The model then gets lifted up into the sky, with Dusty, Chug and Sparky already coming out of it before it then explodes. Everyone then gets covered by pieces of mulch, as Chug then says "Ta-da" quietly before the crowd cheers. Feeling glad with his life saved, Leadbottom thanks Dusty, Chug and Sparky, before mentioning about having them in another show later, which shocks the three entirely.

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BluRay - Planes 2 - Missione Antincendio


giovedì 18 agosto 2016

Planes 2: Missione Antincendio (Planes 2: Fire and Rescue)



Anno 2014

fonte: la tana del sollazzo


1. Il Nome Sopra il Titolo
Tra le svariate realtà che compongono il colosso multimediale che è la Disney Company non c'è alcun dubbio che i DisneyToon Studios siano quella più indecisa e contraddittoria. La storia di questo studio è infatti veramente turbolenta e ha visto numerosi rimescolamenti strutturali, repentini cambi di strategia e un saliscendi qualitativo continuo. Quelli che all'inizio erano semplici reparti della Disney Television adibiti alla realizzazione di seguiti per l'home video, vennero nel 2003 trasformati in una realtà indipendente. Con l'arrivo della nuova dirigenza questa realtà venne totalmente ripensata: gli studi satelliti dove si produceva l'animazione vennero smantellati e rimase solo il centro operativo a Burbank adibito alla creazione e alla preproduzione dei film, la cui animazione sarebbe stata prodotta in India, presso gli esterni Prana Animation Studios. I seguiti home video vennero inoltre archiviati, per puntare invece sui franchise derivativi, cicli di lungometraggi originali, ispirati però alle creazioni delle due realtà principali: WDAS e Pixar. Nacquero così il ciclo di Trilli e quello di Planes, che nel 2014 si sono trovati per la prima volta a coesistere, con l'uscita ravvicinata del quinto e del secondo lungometraggio delle rispettive serie. Mentre Trilli e la Nave Pirata è stato distribuito nelle sale solo in alcuni paesi, per Planes 2 si è scelto un trattamento affine al primo capitolo, che era stato venduto al pubblico come se si trattasse di un lungometraggio cinematografico standard.

Questo ha messo a nudo una volta di più la natura controversa dei DisneyToon Studios, realtà nata per realizzare film di seconda fascia, ma che nel corso degli anni si è ritrovata ad alzare la qualità, sconfinando nel territorio dei due studi principali. Come già si era visto nel decennio precedente, confondere troppo le acque non è mai un bene, perché nuoce all'identità dello studio, e di conseguenza alla fidelizzazione degli spettatori, sempre piuttosto confusi quando si tratta di far distinguo tra un prodotto Disney e l'altro. Planes nello specifico è forse il franchise più pericoloso da questo punto di vista, considerando che è un prodotto DisneyToon basato su una proprietà Pixar, e venduto alla stampa sotto un generico marchio Disney. Che questa confusione venga perpetuata proprio nel momento in cui Frozen aveva finalmente ridato riconoscibilità ai WDAS presso il grande pubblico è solo paradossale, tuttavia questa volta sono gli stessi DisneyToon Studios a cercare di metterci una pezza. Sia in Trilli e la Nave Pirata sia in Planes 2, infatti, dopo il tradizionale e generico logo Disney col castello, è presente per la prima volta lo specifico logo dello studio, che in questo tipo di produzioni era da sempre stato messo solamente al termine dei titoli di coda. Nel suo piccolo si tratta di uno step molto importante, pari a quello che nel 2007 avevano fatto i WDAS, dandosi finalmente un nuovo nome e un logo, che potesse aiutare la gente a fare la doverosa distinzione.

2. Lacrime e Risate
Rispetto al predecessore, che riproponeva pedissequamente elementi tratti dai primi due Cars, questo Planes 2 è sicuramente un film più coraggioso, e con qualcosa da dire. Il presupposto di partenza è infatti piuttosto intelligente: Dusty rimane menomato da un guasto alla sua trasmissione ed è costretto quindi a lasciare il mondo delle gare. Se già nel pixariano Monsters University si introduceva coraggiosamente la tematica del fallimento, contrapponendosi al modello del cinema d'animazione occidentale, incentrato sul raggiungimento dei sogni, qui si va oltre e dopo un canovaccio ordinario come quello del primo Planes si cambiano di colpo le carte in tavola, mostrandoci come nella vita non sempre va tutto come previsto, e un cambio di orizzonte può sempre capitare. Non è certamente poco, specialmente se si pensa all'abituale target dei DisneyToon Studios, e quindi al loro tradizionale andare sul sicuro. La fine del sogno di Dusty coincide col suo ingresso in un mondo completamente nuovo, quello della squadra antincendio del parco naturale di Piston Peak, dove entreremo in contatto con nuovi personaggi e soprattutto una nuova vita con finalità diverse e ben più alte rispetto a quella da divo condotta fino a quel momento. L'impressione che si ha è che il primo film fosse poco più di un'introduzione, un'insignificante formalità da sbrigare in attesa di passare a cose più interessanti, e soprattutto ad un tema nuovo e non ancora sfruttato.

Uno spunto tanto indovinato non basta però a fare di Planes 2 un film analogo alle produzioni WDAS e Pixar, purtroppo. A dispetto di un gran numero di scene d'azione particolarmente spettacolari e incisive, sotto il profilo narrativo si avvertono alcune inadeguatezze che riportano il film nella sua categoria d'appartenenza. Siamo certamente al di sopra di buona parte delle produzioni Disney home video del decennio precedente, e per certi versi anche oltre il livello qualitativo medio di molti prodotti cinematografici concorrenziali coevi, tuttavia il retrogusto ingenuo e per certi versi infantile tipico delle produzioni DisneyToon si sente comunque. Molte soluzioni narrative appaiono scontate e già viste, così come buona parte dei personaggi del cast non fa molto per uscire dal ruolo stereotipato che la sceneggiatura impone. Ma non è questo a pregiudicare la godibilità del film, quanto piuttosto la cattiva gestione del registro leggero. A fronte di un'ottima gestione registica dei momenti più drammatici e intensi (e ce ne sono di veramente apprezzabili), il film non riesce a comunicare nulla nei suoi momenti più distesi: l'umorismo è infantile e di grana grossa, i dialoghi hanno un ritmo troppo concitato, e la stessa presentazione dei comprimari è troppo rapida e poco efficace visto che sono veramente tanti e caratterizzati superficialmente. Uno spettatore adulto e abituato a ben altro tipo di storytelling farà fatica quindi ad entrare in sintonia con la narrazione, confuso dal continuo chiacchiericcio dei personaggi, con i quali non c'è stato modo di entrare veramente in sintonia, e finirà per staccare il cervello almeno fino alla successiva scena drammatica. E questo è un difetto di narrazione molto grosso che la serie eredita dal predecessore.

3. I Panorami di Piston Peak
Come si è visto, l'animazione di Planes 2 è stata affidata ai Prana Animation Studios, studi indiani esterni che negli ultimi anni si sono occupati di realizzare la CGI di ogni lungometraggio prodotto dai DisneyToon Studios. Questo passaggio di consegne è stato necessario perché la chiusura degli studi satelliti disneyani che si occupavano di ciò aveva reso necessario trovare un partner fisso per affrontare questa nuova fase della storia dei DisneyToon Studios. Come già si era visto in occasione del ciclo di Trilli, i Prana fanno un lavoro a dir poco eccellente per quanto riguarda i fondali. Che si tratti di un approccio più astratto, adatto alle Disney Fairies, oppure fotorealistico, come nel caso di Planes, il risultato è a dir poco strepitoso. I boschi di Piston Peak sono molto credibili, le riprese aeree assolutamente spettacolari e gran cura viene dedicata anche all'animazione degli effetti, al punto che non c'è alcuna differenza qualitativa tra questo risultato e quello di un normale film d'animazione destinato al grande schermo. Si continua a percepire una certa differenza invece nell'animazione dei personaggi: si tratta certamente di figure solide e squadrate, perfettamente adatte ad essere rese in CGI senza che si avvertano sbalzi stilistici, eppure se si guarda alle loro parti molli come le labbra, non si potrà non notare una leggera differenza qualitativa rispetto al corrispettivo pixariano.

Per quanto riguarda invece il comparto musicale, bisogna ricordare che Planes 2 non è un musical, esattamente come il primo film e la serie Cars, di cui è uno spin-off. Questo non significa che non contenga canzoni originali. Ne sono infatti state scritte tre: la triste Still i Fly scritta da Spencer Lee e i due brani country Runway Romance e All In, firmati da Brad Paisley, che accompagnano alcune sequenze del film. Le strumentali vedono invece il ritorno del bravissimo Mark Mancina, che aveva già in passato lavorato sia con i WDAS (Tarzan, Brother Bear) che con i DisneyToon Studios (Tarzan 2, Planes), e che firma qui una buona colonna sonora, che vede spiccare ovviamente il bel tema principale da lui composto per il primo film.

4. In Cerca di un Nuovo Ruolo
Planes 2 ha luci e ombre quindi, si tratta di un film con un suo perché e capace di sfoggiare una certa fierezza, ma che non riesce a nascondere i limiti del processo produttivo che si porta dietro. Questo suo stare a metà strada tra due categorie e tra due linguaggi è palese nel finale, in cui a Dusty viene ricostruita la trasmissione, rimettendolo quindi a nuovo, e invalidando quindi il coraggioso presupposto su cui si basa tutto il film. Successivamente lo vediamo essere accolto nel corpo dei pompieri, e la sua decisione di rimanerci viene solamente suggerita, senza che si prenda esplicitamente posizione riguardo al suo tornare presto o tardi a gareggiare. Ma queste contraddizioni sono più che naturali, quando si ha a che fare con una produzione come questa. Il lungometraggio non ha dato al box-office risultati esaltanti, ottenendo meno rispetto al suo stesso predecessore, e questo sicuramente non deve aver ben disposto la dirigenza nei confronti dei DisneyToon Studios. La verità è che questo è quello che succede a voler tenere il piede in due scarpe. John Lasseter ha preso un reparto della Company nato per realizzare film di second'ordine e ha cercato a tutti i costi di nobilitarlo e di portare i suoi prodotti sullo stesso piano delle produzioni WDAS e Pixar. Ma purtroppo questo accanimento terapeutico, oltre a creare ridondanze produttive e confusione assortita nella testa del grande pubblico, prima o poi rivela i suoi limiti.

In un momento di forte crisi e in cui il mercato si sta saturando sempre di più, tocca puntare su materiale davvero forte per riuscire ad emergere. Su Planes 2 sono stati fatti degli investimenti: che si tratti di merchandising, dei nomi coinvolti, del cd con la colonna sonora, o di una promozione di tutto rispetto, il film è stato letteralmente presentato come un prodotto di punta, senza tuttavia averne il DNA. Forse molto più semplicemente siamo giunti agli sgoccioli e i DisneyToon Studios hanno esaurito il loro ruolo. Nati nell'epoca Eisner per creare un sottocanale di mungitura a basso costo, hanno perso oggi la loro originale identità, e sono diventati antieconomici. In questa particolare fase della storia del cinema in cui la mungitura viene fatta direttamente in prima linea dai creatori stessi delle opere originali, non ha più molto senso tenere in piedi una realtà come questa. A tenere attivi i franchise pixariani pensa già la stessa Pixar attraverso corti, mediometraggi e seguiti ufficiali, mentre per produrre materiale commerciale e a basso target c'è l'odierna Disney Television, con le sue serie tv efficaci ed economicissime. Non è quindi escluso che una volta prodotto il terzo Planes e il sesto film di Trilli, tale realtà venga smantellata e la sua forza lavoro impiegata diversamente nei reparti che davvero hanno ancora una ragion d'essere.

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Planes 2 - Missione Antincendio - BluRay




Contiene:
Planes 2: Missione Antincendio (Planes 2: Fire and Rescue) (min.83.38)


Contenuti Speciali:
- cortometraggio: Vitamin-letame: Spettacolo Aereo (Vitaminamulch: Air Spectacular) (min.05.55)
- finto spot: benvenuti a Piston Peak! (min.02.49)
- finto spot: Chops (min.00.45)
- documentario: missione antincendio, pompieri dal cielo (min.04.47)
- scene eliminate (min.04.32)
- video musicale: Still I fly di Spencer Lee (min.01.31)
- clip animata: Dipper (min.01.45)
- clip animata: I saltatori (min.01.44)
- cortometraggio: O Sole Minnie (min.03.46)