domenica 21 agosto 2016

John Henry




Anno 2000

fonte: Disney Compendium
(...) John Henry è un mini-musical di pochi minuti, che racconta la storia di un ex-schiavo nero, così bravo nell'utilizzo del martello da riuscire a superare in velocità una macchina nella costruzione di una ferrovia. Come buona parte delle precedenti leggende americane, anche questa ha un finale agrodolce, che vede il possente eroe morire stremato, dopo aver conquistato, grazie alla sua impresa, le terre su cui andranno ad abitare i suoi compagni. Questo racconto di riscatto sociale dice moltissimo della storia americana di quegli anni, e viene narrato con una tale passione e un così grande trasporto da parte di Mark Henn (qui alla sua prima prova da regista) che pare di assistere alla versione ridotta di un lungometraggio Disney anni 90. I personaggi sembrano infatti uscire da un classico d'animazione di quegli anni, e fra questi si distingue Polly, la bellissima moglie di John Henry, che non ha assolutamente niente da invidiare alle altre eroine uscite dalla matita di Henn, costituendo una sorta di antecedente immediato di Tiana.
L'animazione di John Henry è stata ottimamente realizzata nell'unità di Florida degli studios, nell'intervallo di tempo tra la lavorazione di Mulan e Lilo & Stitch. Visivamente il corto presenta uno stile molto particolare, che mischia influssi differenti provenienti dall'animazione Disney anni 50 e 60. I paesaggi hanno le proporzioni sghembe tipiche di Mary Blair, e il look spigoloso di Eyvind Earle, mentre cromaticamente alcuni influssi arrivano persino dall'arte di Van Gogh. Le linee che descrivono i personaggi sono inoltre volutamente sporche, per restituire l'effetto puramente grafico tipico dell'epoca Xerox. Ci sono infine un paio di sequenze maggiormente stilizzate, raccontate tramite decorazioni su una trapunta: sono l'antefatto, e la fondamentale sequenza musicale in cui gli amici di John Henry intonano la sua theme song, celebrandone le imprese e continuando la tradizione americana delle esagerazioni su cui si basa il concetto di tall tales.
La colonna sonora vede Stephen James Taylor alle strumentali e Gary Hines e Billy Steele alle canzoni, cantate dal gruppo The Sounds of Blackness. La musica riveste infatti un ruolo molto importante in John Henry e consiste in un tripudio ininterrotto di cori gospel, che caratterizzano splendidamente questo piccolo ma organico musical, capace di passare dal triste al gioioso quasi senza soluzione di continuità. È indicativa di tutto questo la sequenza finale, che riesce ad essere festosa e a trasmettere positività persino dopo averci mostrato la morte del protagonista. Per quindici lunghi anni John Henry è stato tristemente dimenticato dal pubblico e dalla Disney stessa, almeno fino alla sua inclusione all'interno del Blu-ray antologico dei corti WDAS, uscito nel 2015. L'inserimento fu a dir poco doveroso, dato che il corto meritava quanto prima di esser riscoperto, per mostrare al mondo cosa volesse dire stipare un secolo di arte disneyana in un film di soli nove minuti.

Pubblicato in:
BluRay - Walt Disney Short Films Collection
 

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