venerdì 14 agosto 2015

Ralph Spaccatutto (Wreck-It Ralph)



Anno 2012
52° lungometraggio Disney

fonte: Disney Compendium
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Cominciamo dalla trama, da sempre molto semplice nei film targati WDAS, ma che qui gioca un ruolo più importante che mai. La prima cosa che compresero in Disney è che il film non poteva basarsi solo sull'esplorazione dei mondi videoludici, né sulle citazioni e sui personaggi concessi in licenza. Servivano personaggi in cui identificarsi, ed elementi narrativi abbastanza universali da poter esercitare il loro appeal anche su chi questo mondo ancora non lo conosceva. I personaggi dei videogiochi furono quindi trattati alla stregua di attori, chiamati ogni giorno ad interpretare il loro ruolo all'apertura della sala giochi, salvo poi staccare la sera, alla chiusura. Nel momento in cui vengono controllati dal giocatore perdono parzialmente il controllo delle loro facoltà motorie, anche se il film mostra che potrebbero benissimo resistergli all'occorrenza. Alcuni di loro, come il Sergente Calhoun, hanno una backstory inserita nella programmazione, che sanno essere falsa, ma il cui ricordo ne influenza, loro malgrado, la sfera emotiva. Inoltre alcune creature come gli insettoidi dello sparatutto Hero's Duty non sanno di essere in un gioco e reagiscono al loro istinto, come se si trattasse di veri animali. Ma per tutti gli altri si tratta unicamente di lavoro. Un lavoro che può non piacere.
Con l'arrivo di Rich Moore, il focus della storia viene infatti spostato da Felix Aggiustatutto, l'eroe di un gioco anni 80, al villain Ralph Spaccatutto, considerato dagli sceneggiatori più intrigante della sua controparte, per raccontare al pubblico cosa potrebbe accadere se ci si ritrovasse insoddisfatti dell'etichetta che la società ci affibbia. Lo spunto iniziale del villain stufo del suo ruolo, che va alle sedute di autocoscienza sognando di cambiare le cose, darebbe già di per sé materiale sufficiente ad imbastire un valido lungometraggio. Il film però va oltre e usa questo spunto solo come chiave di accensione per una vicenda più complessa e di ampio respiro.
Una volta lasciata la sua “casa”, il coin-op anni 80 Fix-It Felix Jr., e dopo una breve tappa nello sparatutto di ultimissima generazione Hero's Duty, Ralph arriva infatti a Sugar Rush, dove la storia prende nuovamente il via, come se si trattasse di un film nel film. Non si tratta però della confusionaria struttura a matrioska tipica delle ultime stagioni dei Simpson: con l'ingresso a Sugar Rush è possibile avvertire un calo di ritmo che potrebbe dare adito ad alcune perplessità, ma ben presto ci si rende conto che invece il tutto è perfettamente funzionale al quadro generale, che a dispetto dell'estrema varietà di situazioni non viene perso mai di vista. In questo mondo zuccheroso e fatto di dolciumi, Ralph si ritroverà infatti a specchiarsi nella piccola Vanellope, la cui condizione è addirittura peggiore della sua. A differenza di Ralph, che viene semplicemente trattato con diffidenza a causa delle sue dimensioni, pur avendo un ruolo all'interno della sua società, Vanellope è un glitch, un errore di programmazione, e come tale viene infatti pesantemente discriminata e trattata da intrusa nel suo stesso gioco. Sarà attraverso di lei che Ralph troverà la motivazione necessaria per mettere da parte le sue rivendicazioni e accompagnare la ragazzina alla scoperta degli intrighi che si nascondono all'interno del suo mondo, tanto caramelloso quanto infido. Perché bisogna proprio riconoscerlo: la trama di questo film è semplice ma allo stesso tempo ricca di elementi, spunti e storyline secondarie che vanno a intrecciarsi alla perfezione in un climax finale davvero intenso e emozionante, non risparmiando momenti davvero struggenti come la distruzione della macchinina, e persino alcuni colpi di scena, merce rara in questo tipo di cinema. Uno dei motivi di questi guizzi stilistici è la presenza tra gli sceneggiatori di un elemento nuovo, la brava Jennifer Lee, che verrà successivamente promossa a co-regista di Frozen , il successivo film degli studios. Rich Moore dal canto suo è stato veramente bravo ad infondere nel film la sua verve umoristica: raffinato, sagace e graffiante senza però cadere nel cinismo gratuito, è riuscito a sfruttare a meraviglia il meccanismo classico della società parallela, alimentandolo con idee sempre geniali. I personaggi sia principali che secondari sono realizzati con maestria e intrecciano relazioni assolutamente convincenti. Ogni particolare di ogni mondo videoludico rappresentato potrebbe benissimo generare ulteriore materiale derivativo, e l'impressione generale che si ha è che l'animazione Disney si sia finalmente proiettata verso una nuova frontiera narrativa. (...)
Quattro sono i personaggi principali del film. Ralph Spaccatutto e Felix Aggiustatutto non sono altro che la riproduzione tridimensionale degli artwork adesivi che decorano il loro cabinato d'origine, Fix-it Felix Jr. Le fonti d'ispirazione sono ovviamente Donkey Kong e Mario, avversari nei due storici arcade Donkey Kong e Donkey Kong Jr., di cui viene riprodotto a meraviglia lo stile cartoon tipico degli anni 80. Gli abitanti del condominio in cui si svolge il gioco invece si muovono volutamente a scatti e hanno un aspetto molto semplice, che però si armonizza con la stilizzazione cartoonesca dei due personaggi principali. I primi minuti di film ci mostrano il gioco dall'esterno, ed è un tripudio di pixel-art 8 bit, ma quando poi si entra nel loro mondo, con una straordinaria carrellata verso lo schermo, si può notare come la poligonalità non tradisca per niente l'effetto vintage degli ambienti. Il condominio che fa da setting al gioco è infatti minimalista ed essenziale e lo stesso vale per i dintorni, dall'aspetto spartano, squadrato, spesso e volentieri pixelloso. Persino le nuvolette di polvere assumono un aspetto cubico, ma sorprendentemente l'insieme risulta ugualmente coloratissimo e piacevole alla vista, senza alcuna freddezza visiva.
Vanellope e gli altri nanerottoli del videogioco di corse Sugar Rush sono invece radicalmente diversi. La fonte d'ispirazione del gioco è chiaramente la serie di Mario Kart, trasfigurata però in un mondo di dolciumi assolutamente disneyano, che richiama non poco la straordinaria Silly Symphony Pasticciopoli (The Cookie Carnival), e che regala al film la sua ambientazione principale. Si tratta di un fittizio videogioco giapponese anni 90, che come tale riserva ai suoi personaggi uno stile fortemente kawaii: occhi enormi, corpicini deformed, tanta pucciosità. Si tratta forse dei modelli più lontani dallo stile a cui ci ha abituati la Disney finora, ma il tutto viene controbilanciato dalle ottime e curatissime animazioni e dall'impegno profuso per non farli stonare col resto del cast. Re Candito merita però un discorso a parte. Pur essendo il re del mondo di Sugar Rush, non condivide con gli altri personaggi lo stile grafico, anzi, visivamente rappresenta un vero e proprio intruso. Sembra la versione aggiornata del Cappellaio Matto, e questo sia nell'aspetto che nella recitazione, che riprende pari pari quella di Ed Wynn, l'attore che in Alice gli prestava la voce, e che in Mary Poppins interpretava lo Zio Albert. I suoi movimenti offrono una gamma di virtuosismi veramente notevoli, in larga parte dovuti alla bravura di Eric Goldberg, veterano del 2D che con i suoi pencil test ha fornito istruzioni precise agli animatori su come muoverlo. Il motivo per cui Re Candito è stato differenziato tanto dal resto del cast di Sugar Rush diventerà poi chiaro più avanti nel film, quando ci verrà mostrato chi è davvero e cosa è capace di fare, mostrandocelo nell'atto di smanettare con il codice del gioco, in una delle più efficaci e illuminanti rappresentazioni visive del mondo virtuale mai viste al cinema sin dai tempi di Tron. Insomma l'impressione finale è che pur rimanendo nel solco delle stilizzazioni, gli artisti Disney piuttosto che scoppiazzare la Pixar abbiano invece trovato una strada personale per rappresentare i personaggi di Sugar Rush, attingendo a fonti diversissime tra loro.
Nella tappa ad Hero's Duty, infine, vediamo finalmente proseguire il discorso stilistico sulla figura umana iniziato con Rapunzel, che qui arriva ad un secondo step grazie al Sergente Calhoun, le cui fattezze richiamano molto la capellona di Glen Keane. Non si tratterà del personaggio più profondo del quartetto, ma al di là dello stereotipo della tipa tosta che sotto sotto ha un cuore d'oro, la biondina riesce a regalarci recitazioni ed espressioni veramente raffinate, e non è un caso che i primi concept del personaggio risalgano anche in questo caso all'immenso Glen Keane. A Hero's Duty, poi, dove dovrebbe prevalere un'atmosfera malata, fredda e in linea con le dinamiche da sparatutto, tutto è immerso in una trasognata luce verde, che di certo descrive un ambiente ostile, ma lo fa in modo ben poco realistico, quasi fantasy.
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Ralph Spaccatutto ha una signora colonna sonora. Le strumentali sono state composte da Henry Jackman, che si era già occupato del precedente Winnie the Pooh, e che qui dimostra una versatilità incredibile nel passare dalle sonorità del Bosco dei Cento Acri a quelle più elettroniche del mondo videoludico. Jackman fa un lavoro notevole scrivendo una partitura davvero originale, che riesce a comunicare emozioni anche molto forti usando sia l'orchestra che i suoni elettronici retrò, a seconda di dove si svolge l'azione. Pur non trattandosi di un musical, sono inoltre presenti alcune canzoni, la maggior parte delle quali sono le colonne sonore fittizie dei rispettivi giochi. Va detto che i Walt Disney Animation Studios non hanno badato a spese, coinvolgendo nomi molto famosi per ottenere brani che potessero davvero essere credibili nel loro contesto. Skrillex ha infatti realizzato Bug Hunt come colonna sonora di Hero's Duty, mentre il gruppo giapponese AKB48 ha invece realizzato la deliziosa e nipponica Sugar Rush, per il gioco omonimo. Abbiamo inoltre Buckner & Garcia con Wreck-It, Wreck-It Ralph, una sorta di inno al protagonista che ricorda non poco le sigle dei cartoni animati anni 80, e infine il pezzo degli Owl City, rilasciato anche come singolo, When Can I See You Again?.
Ed ecco quello che potrebbe forse essere l'unico vero neo del film: Ralph Spaccatutto è un'opera che non valorizza per niente la propria colonna sonora. È un peccato, visto che il materiale buono ci sarebbe, ma è un dato di fatto: Moore si è dimostrato un regista provetto sotto molti aspetti, tranne che in questo. Sia Bug Hunt che Sugar Rush non hanno alcuna rilevanza all'interno del film, si sentono di sottofondo per pochi secondi durante le partite ai rispettivi giochi, ma non si fanno per niente notare, non emergono, vengono coperte dal dialogo e dagli effetti sonori, e in fin dei conti è come se non ci fossero. Potrebbero essere benissimo sostituite da una qualsiasi strumentale e la differenza non si noterebbe, e specialmente per Sugar Rush questo è un vero peccato. Quest'ultima torna poi in versione integrale e “ripulita” durante i credits, ma inserire una canzone lì è come non averla utilizzata. E la cosa drammatica è che un destino ben peggiore l'hanno avuto le altre due canzoni citate. Sia When Can I See You Again? che Wreck-It, Wreck-It Ralph sono state relegate lì senza alcun utilizzo nel corso del film e questo dispiace molto, anche data la loro qualità. Che Ralph Spaccatutto non fosse un musical si sapeva, tuttavia molti film, pur non essendolo, riescono per mezzo di eleganti montaggi a trovare spazio per inserire qualche canzone. A ben vedere una sequenza del genere c'è anche qui, ed è quando Ralph insegna a Vanellope come si guida. Il problema è che la canzone ivi inserita è la preesistente Shut Up And Drive di Rihanna, che con il tono del film non c'entra proprio nulla. Oltre ad essere parecchio fuori registro, descrive la scena piuttosto male e fa venire una certa rabbia, specialmente se si pensa che in quella posizione avrebbe potuto esserci una delle tante canzoni create ad hoc e lasciate a marcire nei credits. Di positivo va riconosciuto che When Can I See You Again? è stata posizionata all'inizio dei titoli di coda e accompagna le bellissime animazioni in pixel-art dei primi minuti dei credits. (...)



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BluRay - Ralph Spaccatutto

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