sabato 13 ottobre 2012

Alice nel Paese delle Meraviglie (Alice in Wonderland)



Anno 1951
13° lungometraggio Walt Disney Animation

fonte: la tana del sollazzo
he Alice nel Paese delle Meraviglie non sia mai stato il film preferito da Walt è risaputo, visto che per realizzarlo adattando al meglio i numerosi nonsense dei due libri di Carrol, gli studios andarono incontro a parecchie difficoltà. Per giustificare lo scarso entusiasmo con cui il film fu accolto e la scarsa soddisfazione dei realizzatori, Walt incolpò la protagonista, imputandole una caratterizzazione scadente. La verità è che ciò che ne è venuto fuori è un film completamente al di fuori dai canoni estetici del periodo, è un nonsense che ha del geniale, e come giusto è stato tardivamente riscoperto dalle generazioni successive ed elevato a vero e proprio mito.
Alice in Wonderland, uscito nel '52, presenta infatti una struttura vagamente episodica: il film è strutturato a incontri, parecchio slegati tra loro, che hanno di volta in volta un diverso protagonista, che difficimente avrà poi un ruolo di peso nella vicenda. Ma non si può parlare di una vera e propria vicenda, quanto di una sequela di avventure, di un viaggio onirico.
La colonna sonora, composta da Oliver Wallace, esplica molto bene la struttura del film, visto che sono poche le canzoni non legate ad un preciso episodio o incontro: la prima la si sente nei titoli di testa ed è il tema principale Alice in Wonderland, segue poi la trasognata In a World of My Own che fa da contraltare a Very Good Advice, la canzone della "crisi". Altro tema importante, anche se legato all'episodio con i fiori è All in the Golden Afternoon. Le restanti altro non sono che filastrocche deliranti e del tutto appropriate a descrivere l'allegro e vasto cast di personaggi: abbiamo I'm Late, canzone scartata e di cui rimane una strofa sola, per il Bianconiglio, Capitan Libeccio ha la sua The Caucus Race, il Brucaliffo canta A-E-I-O-U, lo Stregatto Twas Brillig, Painting the Roses Red prelude alla March of the Cards, entrambe legate alla sequenza con le carte. Una grande fortuna hanno avuto poi The Unbirthday Song, che ha lanciato il Cappellaio Matto e il Leprotto Bisestile, due fra i più famosi personaggi del film, e soprattutto la geniale e cinica The Walrus and the Carpenter, colonna sonora dell'omonima sequenza, piccolo film nel film, completamente slegato da tutto il resto, che ha poi un seguito ideale in Old Father William. C'è da dire che il gran numero di canzoni non appesantisce affatto il film, vista la loro brevità, e visto anche che molto spesso aiutano lo spettatore a non sentirsi troppo sballottato attraverso gli svariati cambi di setting che avvengono nei 73 minuti di durata della pellicola. Cotanta frenesia evidentemente a suo tempo non fu considerata un punto di forza, dal momento che, oltre a far assomigliare Alice a un film a episodi, recente passato da cui la Disney stava cercando di allontanarsi, accellerava esageratamente i ritmi nella folle sequenza finale dell'inseguimento. Fortunatamente in Italia Alice ebbe un eccellente doppiaggio, che seppe interpretarlo nel modo giusto, rendendo giustizia ai numerosi giochi di parole usati nel film e contribuendo, con la complicità dei ripetuti passaggi in Rai, a renderlo il cult che oggi è.

Wikipedia
IMDB

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BluRay - Alice nel Paese delle Meraviglie

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