mercoledì 23 marzo 2016

Eyes in Outer Space



Anno 1959

fonte: Disney Compendium
Eyes in Outer Space rappresenta un'appendice ideale per il progetto Tomorrowland (...)

Disney lo fa registrare come special cartoon, tuttavia l'animazione presente al suo interno è veramente esigua, e le finalità del mediometraggio sono strettamente divulgative. (...)

Il tema questa volta sono i satelliti artificiali, e come questi possano aiutarci a tenere sotto controllo il tempo atmosferico. L'argomento era all'epoca molto attuale, dato che l'Unione Sovietica aveva da pochissimo lanciato nello spazio il primo satellite artificiale, lo Sputnik (1957).
La featurette si apre mostrandoci alcune riprese live action che anticipano i temi del film: immagini di razzi che partono per lo spazio e di catastrofi naturali causate da uragani e altre tempeste. Una voce spiega come il tempo atmosferico sia una parte importante della nostra vita, e per esporre meglio il concetto viene introdotto un gustosissimo segmento animato in puro stile Kimball, che affronta l'argomento dal punto di vista puramente antropologico. Con l'uso dell'animazione limitata scopriamo come il maltempo ci metta di malumore e viceversa, come il freddo ci rallenti o il caldo ci renda nervosi, e in alcuni casi addirittura criminali. Si passa poi alla sequenza più divertente di tutte, in cui Kimball prende in giro i modi retrogradi con cui gli anziani amano fare previsioni, affidandosi ad antiquati almanacchi, a dicerie e persino a superstizioni. Vediamo un vecchietto sciorinare proverbi totalmente inventati, che diventano sempre più assurdi scena dopo scena, finendo addirittura per danneggiarlo. Si tratta di uno sketch di soli due minuti, ma esilaranti e incivisi come poche altre cose.Finito lo spazio riservato all'umorismo più dissacrante, si passa a illustrare il ciclo vitale di una goccia d'acqua, utile a spiegare il funzionamento del tempo atmosferico. Anche questa volta viene usata l'animazione ma in modo completamente diverso: vediamo infatti delle sagome stilizzate, colorate con uno stile che ricorda molto i pastelli a cera usati dai bambini. Una goccia presente in una pozzanghera viene riscaldata dal sole, evapora e raggiunge le nuvole, dove torna a condensarsi e precipita di nuovo giù in forma liquida o, nel caso della grandine, in versione solida. Ancora una volta l'edutainment disneyano fa totalmente centro, usando delle immagini accattivanti per spiegare il concetto nel modo migliore. La dissertazione inoltre avviene in rima e a ritmo di jazz, facendola assomigliare ad una divertente sequenza musicale. Purtroppo la componente animata di Eyes in Outer Space si esaurisce qui, e nella seconda parte il programma farà invece uso prevalentemente di live action.La terza sequenza del mediometraggio è strettamente divulgativa. L'animazione è presente in forma di effetti speciali o tramite schemi dimostrativi, ma a prevalere sono le riprese dal vivo. Si parla del ruolo del sole e dei suoi effetti sul nostro pianeta. Viene inoltre spiegato come si formano le tempeste, e il modo in cui si possa riuscire a prevederle, osservando il movimento delle nuvole. Questa parte è in realtà una digressione sul ruolo del meterologo, di cui viene analizzata attentamente la professione. Si passano in rassegna gli strumenti oggi in loro possesso per svolgere il proprio lavoro, come le mongolfiere e altre attrezzature analoghe. Infine si spiega come i satelliti possano essere in grado di supportarli, diventando in futuro i nostri “occhi sullo spazio”. L'ottimismo di Walt è presente anche questa volta, e nel finale del film non manca infatti una ricostruzione ipotetica di come si pensa potranno andare le cose in futuro, esattamente come accadeva al termine di ogni episodio di Tomorrowland. (...)

Pubblicato in:
DVD mancante - Walt Disney Treasures - Tomorrow Land    

  

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